Vaccino Covid, Pfizer taglia le scorte all’Italia: “Da lunedì -140mila dosi”

Domenico Arcuri, commissario della gestione emergenza pandemia, protesta con Pfizer per il taglio delle unità di vaccino Covid all’Italia.

vaccino covid Pfizer
Proteste dell’Italia contro la riduzione delle dosi di vaccino Covid da Pfizer FOTO Getty Images

Brutte notizie per quanto riguarda le forniture di vaccino Covid all’Italia. Pfizer ha fatto sapere che il nostro Paese riceverà il 29% in meno di dosi a partire da lunedì 18 gennaio, come comunicato in un tono giustamente polemico da Domenico Arcuri. Il commissario straordinario per la gestione dell’emergenza pandemia ha fatto sapere: “Alle 15,38 di oggi (ieri 15 gennaio 2021, n,d.r.) Pfizer ha comunicato unilateralmente che a partire da lunedì consegnerà al nostro Paese circa il 29 per cento di fiale di vaccino in meno rispetto alla pianificazione che aveva condiviso con gli uffici del Commissario e, suo tramite, con le Regioni italiane”.

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Una decisione che arriva in maniera improvvisa da parte della azienda farmaceutica statunitense, che distribuisce il vaccino in Europa assieme alla concorrente Moderna, in attesa di AstraZeneca e di altri competitors che aspettano il via libera dall’Agenzia Europea del Farmaco. Ma si apprende che il vaccino Covid di Pfizer Biontech verrà tagliato nel giro di qualche giorno anche ad altri Paesi dell’Unione Europea. A quanto pare ci sarebbero dei problemi di produzione alle spalle, con l’azienda che non riuscirebbe a coprire la cifra di unità inizialmente prevista. Fatto sta che Arcuri bolla questa scelta come un qualcosa di “molto grave e di incredibilmente tempistico in negativo”.

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Vaccino Covid, Arcuri alza la voce con Pfizer: a quanto ammonta il taglio all’Italia

Il commissario ha ufficialmente protestato nei confronti della filiale italiana di Pfizer, facendo ben presenti le conseguenze di questa decisione e chiedendo l’immediato ripristino degli accordi inizialmente presi. In assenza di risposte soddisfacenti, farà seguito una azione “conseguente nelle sedi opportune”, anche se Arcuri vorrebbe evitare scontri che si renderebbero purtroppo necessari se questo dovesse servire a tutelare la salute dei cittadini. La fornitura dovrebbe calare di 140mila unità, dalle attuali 490mila dosi di vaccino Covid a 135mila. Una situazione che comporterebbe un rallentamento importante del piano vaccini stilato dal Governo. Da Pfizer è arrivata una giustificazione che risiede nella necessità di dovere compiere dei necessari lavori nello stabilimento di Puurs, in Belgio, dove l’azienda fabbrica le unità del vaccino.

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Proteste anche da altri Paesi europei

Ci sono anche altri Paesi che hanno avanzato formale protesta, parlando di “ritardo inaccettabile”. Si tratta di Danimarca, Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania e Svezia. Nel frattempo, per le persone che si sono sottoposte a vaccinazione nel primo giorno della campagna del V-Day, lo scorso 27 dicembre, è pronta anche l’iniezione di richiamo, che giunge come nelle previsioni a tre settimane di distanza. Anche se le scorte del vaccino Pfizer Biontech stanno per finire. Il piano prevede una prima fase fino a marzo in cui immunizzare il personale medico e gli anziani, per poi allargare la campagna alle altre fasce sociali. E giungere così ad una copertura della stragrande maggioranza della popolazione a fine estate.

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