Roberto D’Agostino, chi è: età, carriera, vita privata del giornalista

Roberto D’Agostino è uno dei giornalisti più eccentrici nel panorama italiano. Ecco tutto quel che c’è da sapere su di lui. 

Roberto D’Agostino è un noto giornalista, personaggio televisivo e opinionista italiano, fondatore di Dagospia e spesso al centro di accese polemiche. Conosciamolo più da vicino.

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L’identikit di Roberto D’Agostino

Roberto D’Agostino è nato a Roma il 7 luglio 1948, figlio di un saldatore e una bustaia. Cresciuto in via dei Volsci, nel quartiere San Lorenzo, vi è rimasto fino a 37 anni. Ottenne il suo primo impiego a 18 anni come ragioniere alla Breda. Due anni dopo la madre “ottenne una raccomandazione per la Cassa di Risparmio di Roma” a suo favore, dove rimase per 12 anni.

Nel 1965 debuttò come disc jockey nel programma radiofonico Bandiera gialla sul Secondo Programma. Con Dario Salvatori, Gianfranco Giagni e Paolo Zaccagnini formò il complesso Tina & The Italians. Nel 1977 Carlo Massarini lo coinvolse come giornalista musicale nella rivista Popster da lui diretta e nella trasmissione televisiva musicale del Programma Nazionale Mister Fantasy, in cui fece l’inviato speciale. Il 16 aprile 1981 diventò giornalista pubblicista, e nel 1985 Renzo Arbore lo volle con sé nello storico programma televisivo Quelli della notte su Rai 2, affidandogli il ruolo satirico di “lookologo”. Nel 1992 si cimentò con la regia cinematografica, girando il film Mutande pazze, prodotto dalla Cecchi Gori Film, con Monica Guerritore, Eva Grimaldi e Raoul Bova.

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Il 22 maggio 2000, su consiglio di Barbara Palombelli, Roberto D’Agostino lanciò Dagospia, sito di rassegna stampa e collettore di indiscrezioni e scoop, tuttora molto seguito per le anticipazioni sugli scenari politici, economici e sociali italiani. Dopo la nascita del figlio Rocco, nel 1997 ha sposato Anna Federici, erede di una famiglia di costruttori edili.

Per il resto, Roberto D’Agostino è stato protagonista di alcuni battibecchi televisivi: celebre quello con Vittorio Sgarbi che culminò in uno scontro fisico. E nel 2011 fece scalpore la notizia, emersa dall’interrogatorio del faccendiere Luigi Bisignani nell’ambito dell’inchiesta P4, che Bisignani aveva procurato a Dagospia una pubblicità Eni da 100.000 euro all’anno. È un collezionista dell’artista britannico Damien Hirst, di cui possiede le opere The wounds of Christ e New Religion, e ha diversi tatuaggi sul corpo: una bomba con miccia accesa sul lobo destro, una delle due Torri Gemelle in fiamme sul bicipite destro e un crocifisso sulla schiena.

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