DPCM Covid: i musei che riapriranno nelle Regioni gialle

DPCM Covid: i musei che riapriranno nelle Regioni gialle. Cosa bisogna sapere.

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Il Giardino di Boboli e Palazzo Pitti visto da dietro, Firenze (Foto di Deror avi, CC BY-SA 3.0, Wikimedia Commons)

La buona notizia in questo tempo ancora segnato dalla pandemia di Covid-19 è la riapertura dei musei nelle Regioni gialli e bianche. È la novità per far ripartire la cultura e dare un segnale di speranza. In tutta Italia i musei sono stati chiusi a inizio novembre 2020.

Le aperture dei musei saranno comunque limitate. Le Regioni interessate, infatti, saranno ancora molto poche, perché la maggior parte d’Italia si trova in zona arancione, come previsto dalle nuove regole che inaspriscono i criteri di assegnazione dei colori in base al rischio di contagio.

I musei e le mostre, inoltre, rimarranno chiusi nel weekend. Con queste prime riaperture, tuttavia, si vuole tentare un rilancio dopo mesi di chiusura.

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DPCM Covid: quali musei riapriranno nelle Regioni gialle

Grazie alle nuove norme dell’ultimo DPCM Covid che entra in vigore oggi, sabato 16 gennaio, i musei potranno riaprire nelle Regioni gialle, quelle con basso indice di rischio. Si tratta ancora di una riapertura molto limitata, prevista solo dal lunedì al venerdì, con esclusione dei weekend e dei giorni festivi. Come specifica il testo del decreto, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale: “Sono altresì aperte al pubblico le mostre, alle medesime condizioni previste dalla presente lettera per musei e istituti e luoghi della cultura”.

Si potrà accedere ai musei solo su prenotazione obbligatoria, indossando la mascherina all’interno e rispettando il distanziamento fisico. Le strutture dovranno contingentare gli ingressi in modo da evitare gli assembramenti. Queste norme e i relativi protocolli erano stati già introdotti nei mesi scorsi consentire l’accesso ai luoghi della cultura in sicurezza. Dunque per molte riaperture non sarà richiesta una ulteriore organizzazione ma solo il ripristino dei sistemi già adottati.

Sappiamo che potranno riaprire i musei nelle Regioni gialle e in quelle bianche, queste ultime sono le nuove zone istituite dal Decreto legge 14 gennaio n. 2 e che prevedono un’incidenza molto bassa di contagi al momento irrealizzabile in tutta Italia e che potrà verificarsi solo più avanti nel tempo.

In base alle ultime disposizioni, invece, le Regioni gialle in Italia sono al momento solo cinque, più una Provincia autonoma: Basilicata, Campania, Molise, Sardegna, Toscana e Provincia autonoma di Trento. Da lunedì 18 gennaio e fino al venerdì successivo, i musei potranno riaprire in queste regioni.

Parco archeologico di Ercolano

I musei e monumenti in riapertura

A Roma ci si stava preparando per la riapertura del Colosseo, ma il Lazio è finito in zona arancione, quindi bisognerà aspettare ancora almeno per due settimane (il periodo di durata di assegnazione delle aree di rischio in base ai colori alle Regioni).

La Campania, invece, che mantiene la zona gialla si sta preparando alla riapertura delle aree archeologiche di Pompei ed Ercolano. Riapriranno anche la Reggia di Caserta, il Museo e Real Bosco di Capodimonte e i siti del Polo Museale regionale. Sarà un’apertura riservata ai locali, visto il divieto di spostamento tra Regioni (fino al 15 febbraio) e l’assenza di turisti stranieri, ma comunque un’occasione di tornare a vivere le bellezze del territorio e per gli abitanti della Campania una ritrovata libertà. Palazzo Reale di Napoli riaprirà con la nuova illuminazione delle sale e con visite guidate per famiglie con neo Direttore Mario Epifani. Invece, a Capodimonte un biglietto omaggio sarà riservato alle visite di coppia.

Per quanto riguarda la Toscana, altra regione gialla con un’eccezionale patrimonio storico e artistico, le riaperture dei musei potranno avvenire gradualmente. A Firenze, aprirà il 19 gennaio il Giardino di Boboli, mentre per le Gallerie degli Uffizi e gli altri musei dei circuito ci vorrà più tempo, per ragioni tecniche e amministrative. Come ha spiegato il direttore Eike Schmidt. Nel resto della Regione riapriranno a Siena la cattedrale insieme al complesso museale di Santa Maria della Scala e il Museo civico di Palazzo pubblico. A Prato aprirà il centro culturale Pecci, a Lucca la Casa museo di Puccini e a Pistoia riapriranno gratis tutti i musei civici. Resterà ancora tutto chiuso a Pisa, perché tenere aperti i monumenti di Campo dei Miracoli, la Torre pendente, il Battistero e il Camposanto sono per i locali sarebbe antieconomico. Come riporta Il Resto del Carlino.

A Trento e Rovereto riaprono le sedi del MART – Museo di Arte Moderna e Contemporanea. Tornerà visitabile in presenza la mostra di Giovanni Boldini, al MART di Rovereto, che è ancora visitabile online per chi risiede fuori dalla Provincia autonoma di Treno.

In Basilicata, a Matera riapriranno il Museo archeologico “Domenico Ridola” e il Museo di “Arte Medievale e Moderna” a Palazzo Lanfranchi, che fanno parte del Museo nazionale di Matera.

In Molise, riapre al pubblico il Museo dei Misteri di Campobasso, sempre dal lunedì al venerdì, dalle 16.00 alle 18.00. L’accesso sarà consentito ai visitatori solo con prenotazione online e fino a un massimo di 5 persone, con obbligo di mascherina e distanziamento fisico.

I Musei Vaticani riaprono a febbraio

Infine, una menzione a parte meritano i Musei Vaticani, che non fanno parte dello Stato italiano ma dello Stato della Città del Vaticano. Qui si sta lavorando per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei musei, che proprio la chiusura ha permesso. Le autorità vaticane contano di riaprire a inizio febbraio, naturalmente se l’emergenza sanitaria lo consentirà.

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Musei Vaticani (Jesús Moreno – Oliver-Bonjoch, CC BY-SA 3.0, Wikicommons)
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