La svolta che fa discutere il mondo dello sport: la cocaina non è doping

La cocaina non è doping: arriva la storica svolta nello sport, ma non mancano polemiche. Oggi Maradona non sarebbe punito

spaccio di droga diplomatico
Droga Foto dal web

La decisione è una vera e propria svolta per il mondo dello sport. Sballarsi con alcune sostanze stupefacenti non è doping. Fino a 20 ore prima di una competizione sportiva si entra nei limiti del possibile e non si rischiano squalifiche. E non è finita qui. Qualora si superasse il suddetto limite delle 20 ore, la squalifica non andrebbe oltre i 30 giorni. Gli stupefacenti interessati sono cocaina, eroina, cannabis e ecstasy. La novità decorre dal 1 gennaio. Agli atleti sarà, in sostanza, consentito lo sballo. Una decisione, da parte della Wada, l’agenzia mondiale antidoping, che fa discutere fortemente. La decisione è stata motivata con il fatto che l’utilizzo di tali sostanze è considerato fuori dal contesto sportivo. In sintesi, chi usa queste sostanze lo fa per uso che non ha legami con la competizione sportiva. Non ci si sballa per migliorare le performance secondo la Wada.

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Svolta che fa discutere: la cocaina non è doping

In Italia sono state centinaia le squalifiche per l’utilizzo di queste sostanze. Alcuni nomi illustri, che oggi non verrebbero squalificati così a lungo, sono gli ex calciatori Caniggia, Mark Iuliano e su tutti Diego Armando Maradona, da poco scomparso. L’ex fuoriclasse del Napoli rimediò una squalifica di ben 18 mesi dopo un Napoli-Bari del 1991. Quella squalifica concluse definitivamente la sua avventura in Italia e nella Napoli che tanto lo ha amato. Gli altri sport non sono stati da meno con casi del genere.

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Basta ricordare l’atleta cubano Javier Sotomayor, ancora oggi primatista mondiale del salto in alto, che venne squalificato nel 1999 per un anno. La decisione sta scatenando grosse polemiche. E’ un messaggio etico pericoloso che cozza con i valori che lo sport dovrebbe trasmettere. La Wada ha motivato così: “Si è ritenuto anche che nei casi in cui un atleta ha un problema di droga non sta cercando o beneficiando di un miglioramento delle prestazioni”. 

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Maradona
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