Sissy Trovato Mazza, il papà disperato: “Non si è suicidata”

Sono ormai trascorsi due anni dalla morte dell’agente Sissy Trovato Mazza. Ma la sua fine resta un mistero e suo padre continua a chiedere verità e giustizia.

“Mia figlia non si è suicidata, voglio che si sappia la verità”: il papà di Sissy Trovato Mazza, che due anni fa si spegneva dopo una lunga agonia, continua a chiedere giustizia ai microfoni di Chi l’ha visto?. I dubbi da chiarire sulle circostanze della morte della ragazza, a suo dire, sono ancora molti. Chi ha premuto davvero il grilletto?

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La misteriosa fine di Sissy Trovato Mazza

Era il 12 gennaio 2019 quando l’agente penitenziaria Sissy Trovato Mazza moriva dopo 3 anni di agonia. Era stata colpita alla testa da un proiettile mentre svolgeva il suo lavoro in servizio esterno all’ospedale civile di Venezia, e purtroppo ha portato via con sé la verità su cosa accadde veramente quel maledetto 1° novembre 2016.

Secondo le ultime indagini condotte dai consulenti della famiglia Trovato Mazza, però, ci sarebbero molti elementi a supporto della tesi omicidiaria. Ecco perché alcune settimane fa il gip Barbara Lancieri ha concesso un’ulteriore proroga alle investigazioni della Procura, che dovrà valutare gli elementi forniti dalla famiglia, a partire dalle tracce di sangue sulla scena dell’evento.

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I sospetti della famiglia in questi anni si sono concentrati sull’ambiente di lavoro di Sissy, dove la ragazza si era fatto molti nemici: lei stessa aveva raccontato di tensioni e conflitti con le colleghe. Poco prima della morte la poliziotta aveva scritto una lettera per chiedere aiuto alla direttrice della struttura, Gabriella Straffi, segnalando presunti traffici di stupefacenti nel carcere e rapporti illeciti tra detenute e personale. La speranza è che ora tutti nodi vengano al pettine.

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