Vaccino Covid, paresi facciale per un’infermiera: è il secondo caso

In Abruzzo si è verificato il secondo caso di Sindrome di Bell legato alla somministrazione del vaccino covid.

Dal mese di dicembre ad oggi sono state vaccinate milioni di persone con il vaccino della Pfizer e fino ad ora non sono emerse controindicazioni gravi. Qualche settimana fa un’infermiera portoghese è deceduta dopo essersi sottoposta al vaccino, ma le indagini hanno appurato che il decesso non è collegato alla somministrazione dello stesso. In Italia la vaccinazione a medici e infermieri è entrata a regime la scorsa settimana e nelle prossime comincerà la seconda fase.

Sono state vaccinate più di mezzo milione di persone ed i risultati anche in questo caso sono più che incoraggianti. Tuttavia in Abruzzo giorni fa un infermiere di L’Aquila ha sviluppato una paresi facciale dopo la somministrazione del vaccino e nelle scorse ore una sua collega di Teramo ha presentato la stessa sintomatologia. Entrambi sono stati ricoverati in ospedale per accertamenti utili a capire se si tratti di un effetto collaterale del vaccino.

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Vaccino Covid, paresi facciale per un’infermiera: “Nulla di grave”

Raggiunto da Il Messaggero, il direttore sanitario dell’Asl di Teramo, Maurizio Bucchi, ha chiarito innanzitutto che l’infermiera non è in condizioni di salute gravi e che quella che è conosciuta come Sindrome di Bell è una condizione reversibile. Per curarla, infatti, ci vuole qualche giorno di trattamento al termine dei quali la donna tornerà ad avere tutte le funzioni dei muscoli facciali: “Non è nulla di importante e si risolve completamente con una cura nel giro di pochi giorni”. Le sue condizioni, dunque, non destano preoccupazione ed il ricovero è stato effettuato per monitoraggio della situazione e per appurare che si sia trattato di un effetto collaterale del vaccino.

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