Letizia Moratti, che ruolo ha avuto a San Patrignano: l’amicizia con Muccioli

Letizia Moratti è tornata a parlare di San Patrignano dopo l’uscita della docu-serie Netflix SanPa, da cui ha preso le distanze, raccontando il suo rapporto con la comunità. 

Negli anni in cui la tossicodipendenza era un’emergenza nazionale, San Patrignano attirò su di sé l’attenzione dei media, trascinando sotto la luce dei riflettori personaggi molto in vista, a partire da Gian Marco e Letizia Moratti. Gian Marco, figlio di Angelo, presidente della gloriosa Inter negli anni Sessanta, organizzò varie amichevoli tra i nerazzurri e la squadra di san Patrignano, di cui si vedono alcuni spezzoni anche nella docu-serie Netflix “SanPa”. Lui e Letizia conservatori sono stati anche importanti finanziatori della comunità di Vincenzo Muccioli.

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Il legame tra Letizia Moratti e la comunità di Muccioli

Non è del tutto chiaro come Moratti e Muccioli si siano avvicinati. Il sito di San Patrignano ricorda solo che i due si conobbero nel 1979 tramite una comune amicizia. Certo è che l’imprenditore rimase talmente colpito dal progetto di Muccioli da volerlo sposare in toto. Lui e sua moglie Letizia soggiornarono addirittura in Comunità per aiutare Muccioli e i suoi collaboratori. “Per Letizia e per me – ha detto Moratti in un’intervista datata 1984 -, ma anche per i nostri figli, San Patrignano è stata ed è una esperienza di vita che ci ha arricchito moltissimo“.

Negli anni la famiglia Moratti è arrivata a versare qualcosa come 286 milioni nelle casse della Comunità e, dopo la morte di Vincenzo Muccioli, il suo ruolo è divenuto sempre più importante. Nel 2011 i Moratti hanno estromesso Andrea, figlio di Muccioli, e assunto la guida di San Patrignano. Nel 2018 il funerale di Gian Marco Moratti si è tenuto nell’Auditorium della Comunità e il suo corpo è stato seppellito nel cimitero locale.

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Ora, dopo giorni di accese discussioni sulla miniserie Netflix, anche Letizia Moratti ha voluto dire la sua, prendendo le distanze dalla trasposizione cinematografica e spiegando cosa ha significato per lei e Gian Marco la comunità fondata da Vincenzo Muccioli, dove arrivarono nel 1979. “Limitare tutto il racconto della comunità alla storia di un uomo non rende merito all’impegno di tutti i ragazzi per far crescere quella realtà”, ha detto.

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Letizia Moratti sottolinea che “la droga rappresenta ancora oggi un’emergenza e molti giovani affrontano il tema con la fragilità e le insicurezze tipiche della loro età. Non aver raccontato nessuna delle storie di fragilità che poi sono diventate forza e vita piena è stata un’occasione persa”.

 

 

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