Terza ondata, Speranza: “La seconda non è mai finita, sarà dura”

A chi gli chiede se ci sarà una terza ondata, il ministro della Salute Speranza risponde che la seconda non è mai finita e ci sarà un nuovo picco.

Questo gennaio 2021 si è aperto con la speranza di arrivare ad una risoluzione della pandemia di Covid-19. L’arrivo dei primi vaccini, infatti, è uno spiraglio di luce in un periodo molto buio che in questi giorni sembra si stia complicando ulteriormente. Dopo le vacanza natalizie, infatti, il numero di nuovi casi è tornato a salite e l’indice Rt ha superato nuovamente il tanto temuto 1. Il report della comitato tecnico-scientifico ha portato all’inserimento di 5 regioni in zona arancione e all’individuazioni di altre 12 che rischiano di finirci nelle prossime settimane.

Il sunto di quanto emerso è che il Covid non è stato sconfitto e che nelle prossime settimane bisognerà lottare con tutte le nostre forze. Ciò che preoccupa il ministro della Salute, però, è la situazione in Gran Bretagna: ieri sono stati 68mila i nuovi casi e 1.325 le vittime. Per Speranza è una preoccupazione in più perché significa che: “In Europa c’è una recrudescenza e anche noi dobbiamo farci i conti”. A questo punto la terza ondata sembra più di una semplice ipotesi, si tratta solo di capire quando arriverà il nuovo picco e quanto durerà.

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Terza ondata, Speranza: “La seconda non si è mai conclusa”

Nel corso delle varie riunioni il ministro della Salute non si nasconde e quando si parla di una possibile terza ondata, risponde: “La seconda ondata non è mai finita davvero. Adesso c’è una ripartenza e probabilmente sì, il terzo picco arriverà”. La preoccupazione dunque è ancora alta, ma di motivi per guardare con fiducia al prossimo futuro ce ne sono. In primo luogo la campagna vaccinale adesso è entrata a regime, l’unica problematica che è rimasta è la carenza di scorte a disposizione.

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A tal proposito il ministro ha dichiarato: “Abbiamo lavorato molto per organizzare la campagna, la macchina sta entrando a regime. Non è una gara, però dopo tante critiche prive di senso è bello vedere che siamo secondi in Europa in valore assoluto. Abbiamo 470 mila dosi a settimana e riusciamo a farle tutte”. Attualmente l’unica possibilità di accelerare le vaccinazioni è legata all’approvazione dell’Ema sul vaccino AstraZeneca, questa permetterebbe l’arrivo di 1.3 milioni di dosi già in questo primo trimestre.

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In questo caso entro la fine di marzo si raggiungeranno tra i 5 ed i 6 milioni di vaccinati. Un numero inferiore a quello preventivato inizialmente (8 milioni), ma il ministro rifiuta le critiche di chi sostiene che questo sia dipeso da un errore nella scelta dei vaccini da acquistare: “Noi abbiamo comprato tutti i vaccini, ma è chiaro che la Ue li ha opzionati quando non si poteva sapere chi avrebbe fatto prima e chi dopo”.

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