Giorgio Armani, chi era il suo compagno Sergio Galeotti: la loro storia

L’altra metà del cuore di Giorgio Armani, Sergio Galeotti gli è stato accanto molti anni prima di morire. Ecco chi era e come ha conosciuto lo stilista.

Non ha mai amato nessuno altro quanto Sergio GaleottiGiorgio Armani aveva trovato il suo punto fermo, prima che questo morisse tragicamente per una grave leucemia nel 1985 ad appena 40 anni. I due sono stati innamorati per tanti anni, ma ecco chi era Sergio Galeotti e come ha conosciuto lo stilista italiano più famoso al mondo.

Sergio Galeotti, chi era il grande amore di Giorgio Armani

E’ il 2000 l’anno in cui Giorgio Armani ha raccontato per la prima volta della sua storia d’amore con il compagno Sergio Galeotti, a Vanity Fair. E’ anche l’occasione in cui lo stilista ha fatto per la prima volta coming out. Il grande amore tra i due è palpabile nelle parole di Armani a VF: “Tutto quello che ho fatto nel lavoro l’ho fatto per Sergio. E Sergio ha fatto tutto per me.” 

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L’intervista ha avuto naturalmente una risonanza mondiale e il nome di Sergio Galeotti ha iniziato a circolare sui rotocalchi. Sergio era un architetto e inizialmente il suo rapporto con Giorgio era come quello tra un padre e un figlio, per poi evolversi in qualcosa di più. “Amore è un termine troppo riduttivo. Era una grande complicità, nei confronti della vita e del resto del mondo.” ha raccontato lo stilista. La Armani SPA, fondata nel 1975, è stata infatti fondata dalla coppia.

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Nel 1985 la bellissima storia d’amore tra lo stilista e l’architetto ha subito un’interruzione forzata: Sergio Galeotti è morto ad appena 40 anni per una gravissima forma di leucemia fulminante. Ha tentato le cure presso l’Istituto Pasteur di Parigi ma non c’è stato niente da fare e si è spento dopo non molto tempo dalla diagnosi. Subito dopo la sua morte, Armani ha rilasciato una dichiarazione alla Repubblica: “Senza Sergio probabilmente non saremmo qui. Sin dall’inizio si è dimostrato un talent scout eccezionale. Di Sergio oltre all’immaginazione, alla grinta, al coraggio e alla fantasia, mi hanno sempre colpito la straordinaria pulizia interna, il rigore, l’onestà, il fascino e il rispetto per gli altri.”

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