Valeria Fabrizi, l’amicizia particolare con Walter Chiari: quali erano i rapporti

Valeria Fabrizi e Walter Chiari sono stati legati non solo da una collaborazione professionale, ma anche da una lunga e profonda amicizia. Ecco il ricordo dell’attrice. 

Valeria Fabrizi, attrice italiana tra le più amate dal pubblico, all’apice della sua carriera finì su tutti i giornali per un presunto flirt con Walter Chiari, voci che lei stessa ha sempre definito menzognere. La loro era solo una profonda e fraterna amicizia. Basti pensare che nei suoi ultimi anni di vita Chiari fu ospitato in casa dalla Fabrizi e dal marito e suo unico grande amore, Tata Giacobetti, a sua volta attore e componente del mitico Quartetto Cetra. Giacobetti morì per un infarto nel 1988 e tre anni dopo se ne andò anche Chiari: la Fabrizi perse così nel giro di poco tempo due punti di riferimento fondamentali nella sua vita.

Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI

Quel filo sottile tra Valeria Fabrizi e Walter Chiari

“Walter Chiari ha vissuto a casa mia nella mansarda, per quasi cinque anni, quando ormai eravamo già diventati grandi amici -ha ricordato tempo fa Valeria Fabrizi durante una puntata di Vieni dame -. Lui era stato abbandonato. Ce lo portò mio marito, che gli voleva molto bene ed era suo amico”. “Io ho avuto una storiellina importante con Walter Chiari, avevo superato i 18 anni – ha poi rivelato l’attrice -. Io mi sono proposta, lui aveva un certo pudore perché era amico di famiglia perché sono nata nel palazzo in cui è nato lui. Lui veniva a trovare la mia famiglia e dissi ‘lui sarà il mio principe azzurro’. Lui era incline al fascino femminile, infatti il nostro è stato un rapporto sotterraneo, non tutti lo sapevano”.

Leggi anche –> Chi è Valeria Fabrizi: età, marito, figli, carriera e vita privata della grande attrice

“Dall’amore poi – ha precisato Valeria Fabrizi – si arrivò anche all’affetto che, secondo me, è pure più importante. Lui però prima stava con Ava Gardner e io ero l’amante perché lui la tradì con me. Lui era un tipo che soffriva molto, un uomo malinconico. Un Peter Pan mai cresciuto e io l’ho avuto in casa nel momento più delicato della sua vita, quando diceva cose amare del mondo dello spettacolo salvo poi dire che gli andava bene anche così. Ma mentiva e soffriva. Sono da condannare le persone che lasciano in autorimessa chi è stato grande. Lui, anche negli ultimi tempi, mi mandava le mimose, a testimonianza dell’affetto e del bene che rimaneva. Perché le mimose? Perché le adoro“.

Leggi anche –> Walter Chiari: carriera, curiosità e vita privata del grande comico

 

 

Impostazioni privacy