Luigi Ricciardelli, chirurgo in servizio al Cotugno di Napoli, spiega perché non è stato sottoposto al vaccino anti-Covid tirando in ballo il governatore Vincenzo De Luca.
Il chirurgo sorpassato dal politico. Luigi Ricciardelli, 51 anni di cui 13 in servizio al Cotugno di Napoli, non è stato sottoposto al vaccino anti-Covid nel corso del V-Day perché, a suo dire, gli è stato preferito il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, unico governatore italiano a ricevere la tanto attesa dose fornita da Pfizer il 27 dicembre.
Dose che, sostiene il medico, doveva essere “mia o di un altro collega in fila o di un infermiere che lavora in prima linea”. E invece niente da fare: si è ritrovato al primo posto nella lista delle riserve. “De Luca? La sua adesione immediata alla campagna può essere un segnale. Ma a chi ha dato l’esempio in questo caso? A medici e infermieri?” si domanda retoricamente il camice bianco.
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Il dottor Ricciardelli “scavalcato” da De Luca
A detta del chirurgo, De Luca non è stato l’unico a saltare la fila: “dipendenti e dirigenti amministrativi” hanno fatto altrettanto. “Sono arrivato alle 11 e rimasto fino alle 13 – racconta Ricciardelli al Mattino -. Ne ho contati 4 o 5. Sia chiaro: anche loro hanno diritto alla fiala”, ma “al secondo giro a mio avviso in quanto non hanno contatti diretti con gli ammalati”.
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Il chirurgo condivide la linea di rigore imposta da De Luca, ma insiste che nel primo giorno di vaccinazioni “andavano indicati i primi 100 da vaccinare in base alla classe di rischio, prediligendo chi è più esposto”. “Il vaccino – conclude – è l’unico modo per passare all’attacco e sconfiggere il virus”.