Ragazza positiva, la Asp si dimentica di comunicarlo: lei esce per 23 giorni

Ci vogliono più di tre settimane per scoprire il caso di una ragazza positiva che nel frattempo non sapeva di esserlo ed è anche uscita di casa.

ragazza positiva Palermo
Ragazza positiva Palermo Foto dal web

Una ragazza positiva da oltre tre settimane è andata in giro senza sapere di esserlo. La vicenda riguarda una 14enne che aveva contratto il virus, in aggiunta anche ad una malattia rara della quale soffre da tempo. Il padre ha denunciato il tutto, affermando di non sapere che la figlia fosse infetta e dicendo che nessuno della Asp – Azienda Sanitaria Provinciale – li aveva avvertiti del fatto.

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È successo a Palermo, con il tampone svolto lo scorso 25 novembre. L’unica comunicazione ricevuta consisteva nell’avere appreso che, in caso di tardata o mancata comunicazione, l’esito del tampone sarebbe stato praticamente negativo. Questo ha tranquillizzato la famiglia e la ragazza positiva. Il nucleo è composto anche da un altro figlio e dalla moglie. La scoperta della positività della 14enne è avvenuta dopo giorni e giorni di distanza e su iniziativa dell’uomo stesso, che aveva chiesto degli accertamenti. L’adolescente è risultata asintomatica, eccettuando una tosse lieve svanita in poco tempo.

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Ragazza positiva, la comunicazione arriva solo dopo tre settimane

Il genitore ha anche detto che la figlia “ogni tanto è uscita di casa”. Ovviamente ignara di quale fosse la sua reale situazione. Un loro parente era risultato a sua volta negativo e questo aveva portato la famiglia a far sottoporre la giovane anche ad un ulteriore tampone molecolare. L’Azienda Sanitaria Provinciale ha ammesso di non avere provveduto ad inviare alcun avviso.

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Il provvedimento è stato spedito il pomeriggio stesso della scoperta. Per fortuna questa assurda storia non ha avuto ulteriori spiacevoli conseguenze, con l’adolescente che alla fine si è negativizzata. Ma resta quella che è una grave mancanza da parte di un organo ufficiale preposto al controllo della pandemia.

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