Cyberpunk 2077: CD Projekt Red rischia di finire in tribunale per false dichiarazioni

Il lancio di Cyberpunk 2077 è stato un disastro: CD Projekt Red è stata costretta a rimborsare gli utenti scontenti e rischia il tribunale.

Giunto sul mercato in tutto il mondo e su molteplici piattaforme lo scorso 10 dicembre, Cyberpunk 2077, ultimo progetto della software house polacca CD Projekt Red, è diventato un caso mediatico. Nonostante il gioco fosse in produzione dal 2013 e sebbene gli sviluppatori lo abbiano rimandato per oltre un anno, Cyberpunk è uscito sul mercato come un prodotto poco rifinito a livello tecnico. Ogni versione del gioco presentava bug, crash e problematiche di ogni tipo.

Nemmeno sui pc più potenti il gioco girava senza presentare qualche problematica, ma coloro che hanno subito il vero danno sono quelli che lo hanno acquistato per le console old gen: Ps4 e Xbox One. Su queste, infatti, il gioco era rotto e permane un’esperienza totalmente diversa da quella di cui possono usufruire i giocatori Pc. Oltre ai bug ed ai crash, il videogame presenta una veste grafica al di sotto degli standard della scorsa generazione e cali di frame rate talmente drastici da rovinare l’esperienza di gioco.

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Cyberpunk 2077, CD Projekt Red rischia di finire in tribunale

Schiacciata dalle feroci critiche e dalle lamentale insistenti dei giocatori console, la software house ha in un primo momento scaricato le colpe su Sony e Microsoft, spiegando che le due case erano a conoscenza dello stato della build e dunque che i rimborsi avrebbero dovuto fornirli loro. In un secondo momento ha corretto le precedenti affermazioni, addossandosi tutte le colpe per un risultato finale diverso dalle aspettative. La prima mossa, però, non è piaciuta a Sony, la quale ha offerto il rimborso a chiunque lo volesse e rimosso il gioco dal proprio store finché non raggiungerà uno standard minimo di qualità. Microsoft ha aperto ai rimborsi, ma non ha rimosso il gioco dal proprio store online.

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I guai per la casa di sviluppo polacca, però, non si fermano a quelli descritti sopra. Secondo quanto riportato dal New York Times, infatti, l’avvocato di Varsavia Mikołaj Orzechowski (azionista di minoranza di CD Projekt Red) avrebbe intenzione di aprire una class action contro l’azienda. Il legale ha infatti accusato la compagnia di aver: “Commesso un crimine secondo l’Art. 286 del Codice Penale: false dichiarazioni con lo scopo di ottenere benefici finanziari”. In più di un’occasione, infatti, gli sviluppatori avrebbero detto agli investitori che le versioni old gen del gioco erano “sorprendentemente buone”.

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Come avrete capito le promesse della casa di sviluppo sono state disattese, causando un forte danno economico per tutti gli investitori che hanno visto scendere drasticamente il valore delle azioni in loro possesso dopo il caotico lancio del gioco.

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