Scadenze fiscali, calendario dicembre: quando e cosa bisogna pagare

Il mese di dicembre è pieno di scadenze fiscali da rispettare: scopriamo cosa c’è da pagare da oggi fino all’ultimo giorno dell’anno.

Il mondo del fisco è da sempre uno dei più ingarbugliati e complessi da comprendere e gestire. Lo sanno bene commercialisti, consulenti del lavoro e fiscalisti, i quali si ritrovano a dover navigare tra leggi e decreti che si sommano ed in alcuni casi creano confusione. La confusione diventa assoluta nel periodo del calcolo delle dichiarazioni (solitamente tra maggio e luglio) e  in quello di chiusura dell’anno fiscale.

Da sempre il mese di dicembre è uno di quelli più complicati dal punto di vista fiscale. Questo perché si accavallano le scadenze per i pagamenti e la presentazione delle domande nel giro delle ultime due settimane dell’anno. Anche in questo 2020 la situazione non è migliorata, anzi probabilmente è stata resa maggiormente complicata da tutte le deroghe concesse dal governo causa covid.

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Scadenze fiscali, il calendario di dicembre

Proprio dell’accumulo delle scadenze fiscali si è lamentata la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro. Sono proprio questi professionisti che in questo mese si devono districare tra richieste di d’indennità per i lavoratori, casse integrazione per i dipendenti messi a riposo forzato, ristori per le attività colpite dalla pandemia e dalle relative chiusure e scadenze fiscali da pagare.  Il presidente della fondazione, Rosario De Luca, ha commentato in questo modo la confusione di questa fine anno: “Inutile rinviare scadenze e pagamenti se tutto si somma e si concentra nello stesso periodo e soprattutto se le condizioni economico-finanziarie delle aziende non cambiano a causa dello stallo dell’economia e delle chiusure generalizzate”.

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Proteste a parte, vediamo qual è il calendario delle scadenze fiscali di questo ultimo mese dell’anno. Il prossimo 16 dicembre dovranno essere versate le ritenute alla fonte, l’Iva (compreso l’acconto del 28 dicembre), i contributi previdenziali e assistenziali ed infine le trattenute ad addizionale regionale o comunale. L’adempimento dei versamenti slitta al 16 marzo 2021 per chi ha guadagnato meno di 50 milioni di euro nel 2019, per chi ha subito una diminuzione del fatturato del 33% o per chi è proprietario di attività sospese per effetto del dpcm entrato in vigore lo scorso 3 novembre.

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Il 20 dicembre è il giorno in cui scade il termine per versare le tredicesime ai dipendenti. Il termine può variare, però, in base agli accordi stipulati in sede contrattuale tra dipendente e azienda privata. Il 31 dicembre infine è il termine ultimo per una serie di domande da inviare. Tali scadenze riguardano i consulenti del lavoro che dovranno ultimare entro quella data l’invio di pratiche utili all’ottenimento di ammortizzatori o deroghe di pagamento. L’ultimo dell’anno sarà la data finale per inviare: domande all’Inps per l’incentivo Io lavoro, ottenere l’esonero contributivo per i datori di lavoro che assumono, ottenere l’esonero dei contributi per i datori di lavoro che non richiedono la cassa integrazione.

Entro il 31 dovranno essere inoltre inviate: ulteriori domande cassa integrazione ordinaria e in deroga, per il Fondo d’integrazione salariale, per il Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato relative a novembre, e la presentazione dei modelli di pagamento SR41 per le istanze autorizzate in precedenza. L’ultimo dell’anno sarà il termine anche per l’invio dei flussi telematici di UniEmens relativi a novembre e per la stampa del Libro Unico del Lavoro relativo sempre al mese scorso.

 

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