Killer di Twitter, c’è la condanna a morte: ha ucciso 9 ragazzi – FOTO

La stampa lo ha chiamato ‘il Killer di Twitter’. Lui utilizzava il noto social network per adescare le sue vittime, alle quali ha fatto fare una fine tremenda.

Killer di Twitter Shiraoshi
Condanna a morte per Takahiro Shiraoishi il Killer di Twitter Foto dal web

Sarà sottoposto a pena capitale il ‘Killer di Twitter‘, come lo aveva soprannominato la stampa del Giappone. Si tratta di un giovane riconosciuto colpevole degli omicidi e del vilipendio di cadavere di ben 9 persone a Zama, località del sud del Paese. Lui si chiama Takahiro Shiraishi e ha 30 anni.

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Il soprannome di ‘Killer di Twitter’ è dovuto al fatto che era solito adescare le sue vittime spulciando i post social di persone che esprimevano dei propositi suicidi. Shiraishi si metteva in contatto con loro carpendone la fiducia con intenzioni menzognere. Riusciva magari a far cambiare loro idea, salvo scatenare all’improvviso gli istinti omicidi che teneva dentro di sé. Un tribunale di Tokyo si è espresso martedì 15 dicembre 2020 per il si alla pena di morte nei confronti di Shiraishi. Il 30enne, dopo avere ammazzato le sue vittime, ne aveva poi ogni volta fatto a pezzi i cadaveri. A morire sotto i suoi colpi efferati sono stati un uomo ed otto donne, tra il 2016 e gli scorsi mesi.

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Killer di Twitter, le vittime non erano consapevoli

Le loro età erano comprese fra i 15 ed i 26 anni. Poi i resti di ognuno di loro erano nascosti ogni volta all’interno del suo appartamento. La difesa del serial killer aveva parlato di incapacità di intendere e di volere. Tesi smentita dall’accusa, la quale ha invece dimostrato come Takahiro Shiraishi fosse in realtà ben consapevole di cosa stesse facendo. Dopo svariate perizie psichiatriche si era giunti all’incriminazione dell’uomo nel settembre del 2018.

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Poco meno di un anno prima, a Halloween, la polizia trovò dei resti umani in alcuni congelatori in casa dell’assassino, mentre conduceva delle indagini sulla scomparsa di una 23enne. Subito dopo scattò l’arresto. Sempre la difesa di Shiraishi aveva cercato di dimostrare anche che tutte le persone uccise fossero state consenzienti ed avessero assecondato gli impulsi del killer. Anche questa cosa però ha ricevuto una smentita. Cosa che Shiraishi in persona ha smentito da tempo, annunciando anche che non farà ricorso contro la sua condanna alla pena capitale.

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