Coronavirus, l’allarme di Rezza: “Costretti al lockdown generale”

Secondo il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, non è detto che a gennaio si potrà riaprire del tutto le scuole.

“Credo che sia ancora presto per dire se potremo o no riaprire completamente le scuole, anche le superiori”. Non ha usato mezzi termini il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa sull’analisi della situazione epidemiologica in Italia, parlando dello scenario che si prospetta dopo le feste natalizie. Dopo i miglioramenti delle scorse settimane, grazie alle misure introdotte dal governo, ci troviamo di nuovo in un momento perché “l’incidenza dei casi è ancora molto elevata e finché non abbassiamo l’incidenza è difficile parlare di riapertura delle attività“.

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Il duro monito di Gianni Rezza

“Oggi abbiamo dei dati contrastanti – osserva Rezza a proposto dell’ultimo bollettino su contagi e decessi – più di 14mila positivi e rapporto di positività sotto il 10% con un meno 92 di ricoveri in terapia intensiva, tuttavia il dato dei morti a 846 è davvero molto elevato e ciò indica che in questi 2-3 mesi il numero delle persone infettatesi è grande, con una ripresa dell’epidemia imponente”. Per di più “siamo ancora sopra la soglia critica per l’occupazione dei posti in terapia intensiva e di area medica“. In particolare, “balza agli occhi il dato del Veneto che sta sopra i 3mila contagi con tasso di positività del 18%, mentre la Lombardia cala e c’è un netto miglioramento in Campania rispetto a un mese fa”.

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“Ricevo mail un po’ minacciose e rinfacciano alla sanità di rallentare l’economia – ha poi raccontato Rezza -, ma a rallentare è il virus non le misure: anzi le misure parzialmente restrittive come ora hanno tenuto bassa la circolazione del virus e hanno permesso delle attività”. Insomma, “se non si prende alcun provvedimento alla fine saremo costretti a fare il lockdown generale, che è quello che si vuole evitare”. A buon intenditore.

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