Maria Luisa Ruggerone, chi è la donna morta nel 2019: indagini riaperte

E’ ancora giallo sulla morte di Maria Luisa Ruggerone, l’ex primario trovata senza vita in casa sua. Ecco tutto quel che c’è da sapere su di lei. 

Era il 14 luglio di un anno fa quando Maria Luisa Ruggerone, 88 anni, ex primario di terapia intensiva e rianimazione e capo del Centro veleni dell’ospedale di Niguarda, fu trovata senza vita nella sua villetta di Sesto Calende (Varese). L’autopsia aveva stabilito che l’anziana professionista era stata colta da una “peritonite stercoracea”, seguita da una grave emorragia interna e choc settico che l’aveva portata alla morte, ma il figlio Maurizio Fantoni si è sempre detto convinto che la poveretta sia stata brutalmente uccisa durante una rapina. Conosciamo più da vicino la sua storia.

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L’identikit di Maria Luisa Ruggerone

Il 26 settembre 2019 la Procura aveva chiesto l’archiviazione del caso ma proprio su insistenza del figlio di Maria Luisa Ruggerone lo scorso 14 luglio il gip di Busto Arsizio, Luisa Bovitutti, ha accolto la richiesta di nuovi accertamenti con la formula dell’incidente probatorio. Un secondo esame autoptico eseguito è stato eseguito lo scorso 27 ottobre, e il 19 novembre si è proceduto a un sopralluogo nella villetta della donna.

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Fu il figlio a ritrovare il corpo dell’anziana con addosso solo un reggiseno su un divano macchiato da una grossa chiazza rossa. La donna presentava polsi e mani di colore bluastro e l’addome gonfio, e a terra e sui tavolini c’erano ben 36 fazzolettini e brandelli di giornale impregnati di sangue che sarebbe stato ritrovato anche in soggiorno, cucina e bagno. Ma una serie di particolari erano e appaiono tuttora decisamente sospetti, dal vestito strappato finito sotto la panca alla borsetta sparita con tutto il suo contenuto (portafogli, carte di credito, chiavi dell’appartamento di Milano e dell’auto), alla recinzione schiacciata in un punto come se qualcuno si fosse introdotto nel giardino. La verità forse è ancora tutta da scrivere.

EDS

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