Il premier Conte contro lo “scaricabarile” delle Regioni

Il premier Conte si scontra duramente con le Regioni. Il presidente del Consiglio denuncia un gioco alla scaricabarile. 

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Durante l’ennesima riunione con i rappresentanti istituzionali, Conte ha sempre sostenuto strenuamente che le azioni di prevenzione per il Covid debbano essere diversificate per regione. Il premier ha avanzato la proposta di chiudere gli esercizi commerciali alle 18 solo nelle aree più a rischio. Per tutte le altre zone del Paese, si continuerebbe a tenere tutto aperto fino alle ore 20. “Non mi piace il termine coprifuoco, discutiamo, approfondiamo, ma forse è possibile una mediazione“. Queste le parole del premier che ha cercato per tutta la giornata di ieri di risolvere i conflitti.

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Sempre nella riunione svoltasi il 31 ottobre, i toni e gli animi si sono notevolmente scaldati. Lo stesso Conte a un certo punto si sfoga dicendo che “non si può giocare allo scaricabarile fra istituzioni”. Nonostante i duri scontri, il presidente del Consiglio rimane deciso ad attuare strategie mirate e diversificate che si baseranno sui dati scientifici chiesti al Cts. La situazione resta comunque in bilico e non si hanno ancora delle conferme su come si procederà.

Gli scontri tra Conte e le Regioni continuano: oggi il nuovo Dpcm

La motivazione principale che fa scontrare Conte e le Regioni è che queste ultime chiedono a gran voce una misura unica. Vorrebbero una soluzione uguale per tutti con un coprifuoco oltre le 18. Il premier non disdegna totalmente l’idea di manovre a livello nazione, ma è convinto che debbano riguardare dei casi specifici. Ad esempio, il capo del governo ha parlato della chiusura dei centri commerciali il sabato e la domenica, il divieto di spostamento fra Regioni o la chiusura dei corner per i giochi nei tabaccai (macchinette).

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“Mi sarei aspettato un atteggiamento diverso, ma pazienza”, commenta Conte in riferimento alla non riuscita di un punto di incontro con con il centrodestra. Oggi il premier si prepara ad un altro incontro con i rappresentanti delle Regioni. Alle 12 andrà alla Camera e alle 17 in Senato. Nella stesura del Dpcm capiremo se Conte sia rimasto saldo ai suoi punti fermi o se sia dovuto scendere a compromessi. Per le zone dove si prevede il lockdown si è poi parlato della chiusura dei musei e dei ristoranti (anche a pranzo). Per questi esercizi commerciali sarebbe possibile la sola vendita da asporto. Si arriverà a un compromesso che soddisferà tutte le richieste?

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