Per proteggersi dall’influenza e non congestionare gli ospedali, si è dato il via alle vaccinazioni. Forse le dosi non basteranno.
In tutte le Regioni sono iniziate le campagne per proteggersi dal virus influenzale. Questa manovra potrebbe alleggerire il lavoro degli ospedali che sono già messi a dura prova dall’emergenza Covid. Queste campagne sono rivolte in particolare ai più fragili, i malati cronici e gli over 60.
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Questa corsa ai vaccini antinfluenzali ha portato le autorità ad richiedere un maggior numero di dosi in attesa di previsione di un’ingente richiesta. A livello nazionale si parla di 17 milioni di dosi. La somministrazione è gratuita per alcune categorie, ma ci sono differenze regionali. Nella maggior parte dei casi sono esentati dal pagamento gli over 65, i malati cronici e gli operatori sanitari. In alcune regioni, invece, si è estesa l’offerta anche per i 60enni e i bambini tra i sei mesi e i sette anni.
Influenza: il vaccino non sarà subito disponibile per tutti
Nonostante la forte domanda di vaccini, ci sono diversi problemi di tempistiche e di organizzazione. Come già si era immaginato, l’iniezione non è disponibile a tutti. Avendo aumentato la richiesta del medicinale i tempi di consegna si sono allungati. A questi rallentamenti si aggiungono anche quelli causati dalle Asl stesse. Un grande alone di mistero avvolge poi tutta quella fetta di popolazione che non è compresa nelle categorie a rischio. Nessuno sa come e quando saranno disponibili i vaccini per coloro che li vogliono acquistare. In Conferenza Stato Regioni si è deciso che le Regioni destineranno l’1,5% delle dosi alle farmacie: una dose insufficiente secondo gli esperti.
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Asl e Comuni hanno già adibito degli spazi per consentire le vaccinazioni in sicurezza. In Lombardia, nonostante le polemiche sulle gare d’appalto e l’indagine aperta dalla Procura, si è arrivati ad avere 2milioni e 800mila dosi. A Milano è anche previsto l’allestimento di una tensostruttura in Piazza Duomo. Anche in Piemonte sono iniziate le vaccinazioni, ma del milione di dosi richieste, ne sono arrivate solo 400mila. In Veneto, l’80% delle Usl sono stata coperte, ma le consegne non hanno riguardato le farmacie. In Friuli si affiancano ai punti tampone dei punti vaccino. In Emilia Romagna e in Lazio si procede a ritmi elevati. Al Sud invece ci sono stati molti problemi e ritardi: in Sicilia alcune provincie hanno già esaurito le scorte.
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