Camilla Cannoni, chi è la giovane perseguitata dai vicini omofobi

Camilla Cannoni ha denunciato i vicini perché da anni subisce violenze e minacce. E’ l’ennesimo caso di omofobia in Italia. 

Camilla Cannoni ha 23 anni ed è un’operatrice sanitaria di Genova. Il suo nome è diventato molto conosciuto nel Web perché ha postato su Tik Tok la storia dell’ennesima aggressione nei suoi confronti. La ragazza e la compagna subiscono da anni insulti omofobi e pesanti atti di vandalismo.

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Come ogni mattina, Camilla Cannoni era uscita di casa per recarsi sul posto di lavoro. Non ci mette molto a scoprire che qualcuno le aveva bucato due ruote della macchina e divelto gli specchietti. “Sono corsa a fare la denuncia, ma alla caserma dei Carabinieri mancava la connessione internet…Così sono andata a lavorare e nel pomeriggio, quando sono tornata a casa, le gomme bucate sono diventate quattro“. E’ con queste parole che la Connoni prosegue il racconto agghiacciante. Ancora una volta possiamo vedere gli effetti concreti dell’omofobia. Le parole d’odio e la violenza verbale si trasformano quasi sempre in violenza fisica.

Camilla Cannoni, minacce e insulti da due anni. Ecco perché c’è bisogno della legge Zan

Qui non stiamo parlando di un atto vandalico contro un’auto ma di due anni di minacce e di insulti solo per via dell’orientamento sessuale“, queste le parole dell’avocata Cathy La Torre che ha preso la Cannoni sotto la sua tutela. La denuncia sui social ha funzionato e ha ricevuta ampia eco. “Ho fatto il video di getto e subito l’ho pubblicato“, ha spiegato Camilla. La ragazza subisce da ben due anni questi soprusi e ha finalmente detto basta. “Da mesi ho paura di uscire da sola“, ha continuato a raccontare la 23enne. Tutti i giorni subisce diversi atti di violenza verbale. Le urlano ogni tipo di insulto solo per il suo orientamento sessuale. La Cannoni vive apertamente la sua omosessualità e da maggio scorso convive con la sua fidanzata: insieme hanno tollerato gli insulti anche per troppo tempo. Molti si chiedono perché la ragazza non abbia denunciato prima l’accaduto. La La Torre mette subito in chiaro che le persone appartenenti alla comunità lgbtq+ hanno tendenzialmente una soglia di sopportazione più alta. L’omofobia è talmente radicata nel nostro paese da portare le persone omosessuali quasi a una condizione di accettazione di tutti questi insulti.

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E’ per questo e altri mille casi di violenza che c’è bisogno di una legge contro l’omobitransfobia e la misoginia. E’ il ddl Zan che potrebbe davvero cambiare le cose. Il 28 ottobre sono stati approvati i primi 5 articoli sulle misure di contrasto e prevenzione della discriminazione e della violenza legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alla disabilità. Se oggi questa legge fosse in vigore per Camilla Cannoni sarebbe tutto più facile. L’avvocata La Torre spiega che “i responsabili potrebbero essere puniti per il danneggiamento o per stalking, con l’aggravante che il movente è basato sull’orientamento sessuale. Faciliterebbe le cose e aumenterebbe la pena“. Ad oggi Camilla e Martina ringraziano tutti coloro che le stanno supportando. E’ anche partita una raccolta fondi per risarcirle dai danni per la macchina. Ma le due donne hanno deciso di devolvere i soldi per la lotta al Covid. “E’ giusto che vengano risarciti da chi ne è stato l’artefice“, hanno dichiarato in un post di Instagram.

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