Calabria, Terra mia: la parodia dei calabresi allo spot di Muccino

Calabria Terra mia, la parodia dei calabresi al video spot di Gabriele Muccino.

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Calabria Terra mia, lo spot di Gabriele Muccino (Screenshot YouTube)

Costato la “bellezza” di 1.663.101,56 euro, Calabria, Terra mia, il video promozionale per il turismo in Calabria realizzato dal regista Gabriele Muccino, con protagonisti Raul Bova e la moglie Rocio Muñoz Morales, non è piaciuto ai calabresi. Troppi luoghi comuni per una regione rappresentata come una cartolina anonima, con tutti i classici stereotipi dell’Italia meridionale.

I paesaggi sono belli ma patinati e non individuano alcun luogo specifico della Calabria o riconoscibile anche da chi non l’ha mai visitata. Le immagini, poi, ignorano completamente i monumenti, i siti archeologici, i castelli e tutte le bellezze culturali della regione. Circostanza questa che ha fatto gridare allo scandalo moltissimi calabresi.

Calabria, Terra mia: la parodia dei calabresi allo spot di Muccino

Scritto e diretto dal regista Gabriele Muccino, il video promozionale “Calabria, Terra mia è un breve racconto cinematografico di un uomo che porta la compagna a scoprire la sua terra d’origine, la Calabria.I protagonisti sono l’attore romano Raul Bova e la moglie spagnola Rocio Muñoz Morales. La coppia vive una specie di luna di miele, tra paesaggi ameni e paesi rimasti come sessant’anni fa.

La coppia viaggia a bordo di un fuoristrada e attraversa in bicicletta o a piedi i campi di clementine e arance. Le immagini mostrano coste rocciose, borghi arrampicati sulle montagne, mare trasparente color smeraldo e paesaggi rurali. Nessun luogo preciso della Calabria si può individuare, almeno non agli occhi di chi non la conosce bene o non c’è mai stato. Molte scene potrebbero essere state girate in qualunque altra parte del Sud o quasi.

Come se la Calabria vera rimanesse sullo sfondo di una storia romantica e stucchevole, tra dialoghi improbabili, in alcuni momenti imbarazzanti.

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Calabria Terra mia, lo spot di Gabriele Muccino (Screenshot YouTube)

Come abbiamo detto sopra, la cultura e le meraviglie archeologiche della Calabria, anticamente Magna Grecia, sono scomparse. Non vediamo nulla di questi tesori e non ne viene nemmeno fatto cenno. Sibari, il Parco Archeologico di Capo Colonna, i Bronzi di Riace, nulla di tutto ciò. Sparito. Così come sono spariti i magnifici castelli normanni e aragonesi che spuntano tra le alture della regione.

Più che lo spot promozionale di una regione dalla cultura millenaria e con bellezze naturali molto più varie e ricche di quelle mostrate nello spot, sembra la pubblicità di una sagra di paese: bei posti da cartolina, campi di agrumi e buona cucina.

Lo spot ha scatenato molte polemiche tra i calabresi ma anche tanta ironia. Un gruppo conosciuto in Calabria per i doppiaggi ironici e in dialetto di video famosi, Cinghios Group, non ha mancato di presentare la propria versione dello spot di Muccino, una parodia tutta in dialetto stretto. Una sorta di vendetta con sberleffo. Ecco il video.

Divertente ma più serio il video di critica di Svevo Moltrasio, autore, regista e interprete di Ritals, la web serie sulla vita degli italiani a Parigi.

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Calabria Terra mia, lo spot di Gabriele Muccino (Screenshot YouTube)
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