Pierpaolo Sileri, il viceministro gela tutti: “Col Dpcm non si abbasseranno i contagi”

Il viceministro Pierpaolo Sileri si dice molto perplesso riguardo al nuovo Dpcm e non sembra d’accordo su molte delle restrizioni. 

Il viceministro alla Salute è intervenuto nella puntata di Agorà su Rai 3 esprimendo tutte le sue perplessità riguardo il nuovo Dpcm. “Non credo che saremo in grado di abbassare troppo questi numeri“, così Sileri commenta la situazione. Il politico non crede che le misure possano effettivamente diminuire il numero dei contagi o dei positivi. “Potremmo rallentarne la salita“, aggiunge poi. Il viceministro non è in realtà l’unico ad essere poco convinto della nuova manovra del Governo: molti altri esponenti della politica e cittadini hanno espresso le loro rimostranze.

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Da lunedì 26 ottobre assisteremo ai nuovi effetti del Dpcm firmato dal Presidente Conte. Bar, ristoranti e altri locali pubblici chiuderanno alle 18. Riguardo a questo ambito è stato molto influente il parere del Comitato Tecnico Scientifico poiché l’apertura dei locali anche la domenica potrebbe limitare gli assembramenti nelle abitazioni private. Queste misure sembrano lasciare una parvenza di normalità alla vita dei cittadini, ma la stretta è comunque forte.

Pierpaolo Sileri: altre perplessità sulle restrizioni del nuovo Dpcm

Gli interrogativi di Sileri continuano e riguardano soprattutto la chiusura dei locali pubblici alle 18. “E’ una misura su cui non sono pienamente d’accordo“, avrebbe dichiarato durante la puntata di Agorà. I ristoratori sono stati nuovamente colpiti duramente: molti locali erano aperti solo la sera. Il viceministro non crede che questa misura possa essere efficace per fermare la curva di contagi, che al massimo potrebbero solo essere rallentati.

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I dubbi non vengono solo dal mondo della politica ma anche dagli scienziati. Gli interrogativi maggiori riguardano le possibili limitazioni degli spostamenti tra comuni e l’autorizzazione per lo svolgimento di fiere internazionali. Il problema maggiore sarebbero i focolai generati all’interno delle aree metropolitane e non quelli causati dagli spostamenti. Appare comunque chiaro che la voce di Sileri sia solo una tra le tante che si sono alzate verso questo nuovo Dpcm. Tutto sembra procedere per tentativi e nessuno pare essere in possesso di linee guida chiare.

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