Chiusura ristoranti, la rabbia dello chef Cerea: “Così non si coprono le spese”

Lo chef stellato Cerea tuona contro la chiusura dei ristoranti la sera, spiegando che in questo modo non si possono coprire le spese.

Tra le misure varate con il nuovo dpcm, una di quelle che fa discutere maggiormente riguarda la chiusura dei ristoranti. La nuova normativa prevede che i luoghi adibiti alla ristorazione possano servire i clienti sul luogo solo a pranzo, mentre la sera dovranno chiudere e cercare di sfruttare la possibilità dell’asporto o della consegna a domicilio. A differenza di quanto capita con pub, bar e locali notturni, i ristoranti sono luoghi in cui è difficile che si crei assembramento e se vengono rispettate le norme ed i protocolli di sicurezza, il rischio di contagio è minimo.

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Per questo motivo molti ristoratori sono insorti per le limitazioni imposte e chiedono al governo o maggiori tutele (indennizzi e tasse sospese per tutto l’anno) o la possibilità di rimanere aperti anche la sera. A fare da portavoce per tutta la categoria, in un’intervista concessa al sito d’informazione ‘Leggo‘, è lo chef stellato Chicco Cerea, il quale tuona: “È da mesi ormai che oltre alla preoccupazione per la salute, viviamo con la preoccupazione per l’azienda. Ci adeguiamo ai protocolli, mettiamo in campo tutte le precauzioni, igienizziamo i locali: pranzo o cena, cosa cambia?”.

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Chiusura ristoranti, Chicco Cerea: “Non si riesce a coprire le spese”

Lo Chef sottolinea come per chi rispetta norme e protocolli, il rischio esiste sia a pranzo che a cene, dunque, o si chiude totalmente o si lascia tutto aperto: “Bisogna essere coerenti. Se si decide una cosa, o la si fa o no. Solo a pranzo non si riesce a coprire le spese. E senza aiuti veri dallo Stato, non si riesce ad andare avanti”. Cerea spiega anche che proprio la gastronomia di alto livello, per tipologia di servizio e per strutturazione dei locali sarebbe quella più sicura.

Non critica dunque la scelta di chiudere per questioni di salute, ma le modalità con le quali si è deciso di chiudere. Con il mezzo servizio le spese non vengono coperte dai guadagni e si va in continua perdita. Data la situazione dunque, Cerea dice: “La chiusura che ci chiedono è inaccettabile. Come si pagano le tasse? Noi chiediamo di chiudere, utilizzare il Fis e non pagare le tasse per quest’anno e i mesi da qui in avanti. È insostenibile questa situazione per noi”.

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