Coronavirus a Tenerife: è l’isola con più contagi delle Canarie

Il coronavirus a Tenerife ha reso l’isola più popolata delle Canarie un vero e proprio deserto. Ma il governo è fiducioso, e spera che nel 2021 l’arcipelago possa ricevere dieci milioni di turisti, ovvero il doppio di quest’anno. 

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Persone che passeggiano a Tenerife con la mascherina

Gli hotel chiusi, le spiagge deserte e i ristoranti semi vuoti danno all’isola di Tenerife un aspetto quasi spettrale.

“Di solito il lungomare è pieno di gente, rumore e musica ovunque, c’era sempre un incredibile via vai soprattutto di giovani in cerca di vita notturna”, ricorda Maria, la proprietaria di un noto bar in riva al mare nella cittadina di “Los Cristianos”, a Tenerife.

“I nostri clienti erano per lo più provenienti dal nord Europa. Erano quelli che spendevano di più, prima si creava la coda per sedersi al nostro bar. Adesso se ci va bene riusciamo a riempire al massimo metà bar e abbiamo l’obbligo di non servire più cibo e bibite dopo le undici di sera. L’arrivo del coronavirus a Tenerife ha distrutto la nostra economia”, conclude la donna.

Coronavirus a Tenerife: quali sono le restrizioni in corso?

Proprio come nel resto della Spagna, anche a Tenerife l’uso della mascherina è obbligatorio in tutti gli spazi pubblici chiusi ma anche all’aperto. Vanno inoltre seguite le misure igieniche e mantenuta la distanza fisica di 1,5 metri con chiunque.

Infine, i bar e ristoranti chiudono a mezzanotte e non si può fumare nelle terrazze dei suddetti stabilimenti. Le discoteche sono ovviamente tutte chiuse fino a nuovo ordine.

Ad ogni modo, se si sta preparando un viaggio alle Canarie, e dunque in Spagna, bisogna sapere che a causa della crisi sanitaria COVID-19, per chiunque arrivi dall’estero è obbligatorio compilare un modulo di controllo sanitario a cui si accede da questa pagina o scaricando l’app sul proprio cellulare dalla stessa pagina.

Inoltre, il portale ufficiale del turismo spagnolo fornisce tutte le informazioni utili sui viaggi in Spagna cliccando qui.

Tenerife l’isola delle Canarie con più contagi 

L’evoluzione dell’epidemia nelle Isole Canarie è disomogenea e variabile. Mentre a settembre Gran Canaria ha sofferto la maggior parte delle infezioni, a ottobre Tenerife è diventata il principale motore dell’epidemia nell’arcipelago.

Infatti, fino ad ora, l’isola ha avuto 1.080 infezioni, contro le 614 di Gran Canaria, la seconda isola con il maggior numero di infezioni ad ottobre.

Un altro dato rivelatore è l’incidenza accumulata negli ultimi sette giorni che, secondo il governo delle Canarie, è di 56,5 nuovi casi ogni 100.000 abitanti di Tenerife, contro i 26,9 di Gran Canaria o i 21 di Lanzarote.

Tuttavia, l’incidenza cumulativa negli ultimi sette giorni nell’arcipelago è stata in media di 37,6 casi ogni 100.000 abitanti, il che pone la comunità autonoma delle Canarie nella situazione epidemica più favorevole del Paese. 

Il Ministero della Salute: ok a Gran Canaria, Fuerteventura e La Gomera

Il Ministero della Salute ha aggiornato le misure di prevenzione imposte in base all’incidenza dell’epidemia su ogni isola.

La buona evoluzione dei dati permette di accendere il “semaforo verde” a Gran Canaria, Fuerteventura e La Gomera. Ciò significa che su queste isole sarà revocato, tra le altre misure, il divieto di organizzare eventi con più di sei persone o la chiusura anticipata di ristoranti e bar a mezzanotte.

L’unica isola che mantiene il “semaforo rosso” è proprio Tenerife, che continuerà con le restrizioni almeno fino al 23 ottobre.

Canarie tornano i turisti

Le Isole Canarie stanno recuperando turisti dalla Germania e dal Regno Unito, ovvero da dove proviene il 55% dei visitatori internazionali delle isole.

Entrambi i paesi hanno deciso di abolire questo giovedì le restrizioni di viaggio alle Isole Canarie che hanno mantenuto da quest’estate a causa della pandemia.

D’ora in poi, quindi, i due paesi classificano l’arcipelago come destinazione turistica sicura, il che significa che non costringeranno più i loro cittadini a restare in quarantena quando torneranno dalle isole.

Le compagnie aeree hanno già programmato 71 voli dalla Germania, per un totale di 13.000 posti a sedere; 92 aerei sono invece previsti dal Regno Unito, mettendo a disposizione 18.000 posti.

Per le isole Canarie, le quali hanno subito grandi perdite proprio come la maggior parte dei paesi del mondo che vivono di turismo, questo potrebbe essere l’inizio di un parziale recupero che si speri migliori di volta in volta.

 

 

Dalla nostra inviata in Spagna Lucia Schettino

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