La situazione coronavirus a Barcellona peggiora di giorno in giorno. La capitale catalana e tutta la Spagna sono tra le zone più colpite dal Covid-19 a livello mondiale. Ad ogni modo, è ancora possibile visitare il paese senza bisogno di motivare il viaggio.
In Spagna è in corso una seconda ondata di casi di coronavirus, soprattutto in città come Madrid e Barcellona, le quali hanno adottato nuove misure restrittive e massima allerta per contenere il numero di contagi.
Qual’è la situazione attuale di Barcellona?
La Spagna, da luglio 2020, ha aperto al turismo internazionale e tutt’ora non c’è obbligo di quarantena per chi arriva dall’Italia.
Tuttavia, nonostante gli aeroporti catalani siano ancora aperti, l’afflusso di turisti è davvero bassissimo.
La Barcellona come la conosciamo noi, infatti, non esiste più. Luoghi emblematici come Las Ramblas, la Barceloneta e il Barrio Gotico sono semi vuoti a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Inoltre, l’uso della mascherina è obbligatorio anche per strada oltre che sui mezzi pubblici e nei luoghi chiusi e le riunioni sono limitate a massimo 6 persone, proprio come in Italia. Negozi e attività legate alla cultura, allo sport e al tempo libero rimangono consentite, anche se con capacità limitate e altre precauzioni.
A partire dal 16 ottobre è stata inoltre disposta la chiusura di bar e ristoranti in tutto il territorio catalano, per cui le strade sono, ad oggi, ulteriormente deserte.
La nuova misura adottata per limitare i contagi dovrebbe durare 15 giorni, ma se la situazione non dovesse migliorare il governo sta già pensando a nuove restrizioni.
Il governo spagnolo sta studiando un possibile coprifuoco
La Catalogna sta considerando la possibilità di un coprifuoco per combattere la seconda ondata di coronavirus. Questa misura comporta il divieto legale o la restrizione della libertà di circolazione nelle strade o di rimanere in luoghi pubblici dopo l’ora prestabilita.
L’applicazione del coprifuoco implicherebbe la restrizione a qualsiasi cittadino di circolare per strada liberamente e senza una giustificazione considerata valida dalle amministrazioni.
Ma per attuare il coprifuoco è necessario dichiarare nuovamente lo stato d’emergenza. Solo questo contesto il Governo può limitare la circolazione o la permanenza di persone o veicoli in determinati orari e luoghi, o condizionarli all’adempimento di determinati requisiti.
Fino ad ora gli unici paesi che hanno applicato il coprifuoco sono Francia e Belgio. Nel primo caso, il governo francese ha limitato la circolazione a partire dalle 9 di sera, mentre nel caso del Belgio il coprifuoco è stato imposto a partire da mezzanotte.
Secondo il governo spagnolo, nel caso in cui il paese dovesse aderire a questa nuova drastica ma necessaria misura di sicurezza nelle città più colpite dal Covid-19, sarebbe opportuno limitare la circolazione a partire da mezzanotte o l’una del mattino.
Intanto, il governo catalano ha già annunciato che semmai la Spagna dovesse tornare in stato d’emergenza e, di conseguenza, applicare il coprifuoco, i bar e i ristoranti potrebbero riaprire durante il giorno.
Coronavirus a Barcellona: i contagi di oggi
I contagi in Catalogna continuano a crescere. Soltanto oggi ci sono 678 nuovi casi, per un totale di 52.592 persone infette su tutto il territorio catalano.
Inoltre, sono state ricoverate 316 nuove persone e di queste 52 sono in terapia intensiva.
Secondo una dichiarazione rilasciata oggi dal Dipartimento della Salute spagnolo, dall’inizio della pandemia solo la Catalogna conta 4.572 vittime e secondo le previsioni la situazione è destinata a peggiorare ulteriormente.
Dalla nostra inviata in Spagna Lucia Schettino