Morto Carlo Franco, lutto gravissimo nel mondo del giornalismo

Carlo Franco, noto maestro del giornalismo d’inchiesta, è venuto a mancare all’età di 82 anni. Lutto gravissimo per il mondo del giornalismo.

Il giornalismo italiano piange Carlo Franco, il noto cronista di lunga militanza, autore di grandi inchieste per “Il Mattino“, la Rai, “La Repubblica” e “Il Corriere del Mezzogiorno“. L’uomo aveva iniziato la sua carriera all’età di 27 anni.

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La carriera di Carlo Franco, venuto a mancare all’età di 82 anni, l’aveva portato a seguire come inviato grandi eventi del Sud, come i terremoti del Belice e dell’Irpinia. Il suo primo reportage per “Il Mattino” fu celebre per il titolo “Fate presto“, con il quale incitava i soccorsi a sbrigarsi a risollevare i paesi del cratere. Amante dello sport, ha raccontato sulle pagine de Il Mattino lo scudetto del Napoli e partecipava alla squadra di pallanuoto dei giornalisti. “Ciao Carlo un grandissimo abbraccio, il tuo sorriso e la tua vis polemica già ci mancano. Con te perdiamo un pezzo di storia del giornalismo campano“, così lo salutano Carlo Verna e Ottavio Lucarelli, Presidenti nazionale e regionale dell’Ordine dei Giornalisti.

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Lutto per il mondo del giornalismo, scompare Carlo Freccero

Il sindaco Luigi De Magistris ha espresso il suo cordoglio per la perdita del giornalista: “Ha raccontato Napoli, le sue bellezze, le sue ferite. Ha narrato in modo mirabile decenni di cronaca, di politica, di sport. È stato un grande giornalista e la città lo ricorda, tramite me, con grande affetto. Alla sua famiglia, al mondo del giornalismo e dello sport giunga il nostro cordoglio“.

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Sono commossa, c’eravamo sentiti pochi giorni fa. Mi aveva cercata già prima della campagna elettorale. Si stava occupando nuovamente di terremoto, del quarantennale, ed era desideroso di tornare in Irpinia e rivedere i nostri territori a 40 anni dal sisma“, queste invece le parole di Rosetta D’Amelio, ex presidente del Consiglio ragionale. “È stato un maestro di giornalismo e un amico. E l’Irpinia gli deve molto per aver fatto luce con la sua penna sulla sofferenza, il dramma, le responsabilità e i ritardi di quei tremendi giorni seguiti al 23 novembre 1980“.

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