Francesco Guccini, chi è: età, carriera, vita privata del grande cantautore

Francesco Guccini è una vera e propria istituzione della musica italiana (e non solo). Scopriamo insieme tutto quel che c’è da sapere sul suo conto.

Noto soprattutto cantautore dallo stile inimitabile, Francesco Guccini è anche attore, scrittore, attivista. Insomma, un artista a tutto tondo e un protagonista a pieno titolo della scena culturale nazionale, tra i più noti e amati dal grande pubblico italiano, e non solo, di tutte le generazioni. Conosciamolo più da vicino.

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L’identikit di Francesco Guccini

Francesco Guccini nasce a Modena il 14 giugno 1940, ma a causa della guerra trascorre l’infanzia e parte dell’adolescenza nel paese dei nonni paterni, Pàvana, località dell’Appennino pistoiese al confine col territorio bolognese. Frequenta l’Istituto magistrale a Modena negli anni ’50 e nel 1957 inizia a suonare la chitarra, sull’onda dell’avvento in Italia del rock’n’roll, e a scrivere le prime canzoni. Si iscrive all’Università nel ’58-59, alla Facoltà di Magistero, indirizzo Lingue e Letterature straniere. Nell’ottobre 1958 diventa istitutore presso un collegio di Pesaro, ma viene poi licenziato nel dicembre dello stesso anno per incompatibilità con il ruolo richiestogli dalla direzione. Dal ’59 al ’60 lavora come giornalista alla Gazzetta di Modena, poi lascia la professione, amata ma poco remunerativa, per approdare alle orchestre da balera.

Nel 1961 Guccini si trasferisce con la famiglia a Bologna ed entra in un gruppo di musica da ballo (I Marinos, diventati poi I Gatti), continuando a suonare fino al 1962, quando deve partire per il servizio militare. Al ritorno, nell’ottobre del 1963, decide di rimettersi a studiare all’Università, Facoltà di Magistero con indirizzo in Materie Letterarie, rinunciando così a entrare a far parte dell’Equipe 84. Nel 1965 inizia l’esperienza di docente di lingua italiana presso la sede bolognese dell’università americana Dickinson College, attività che porta avanti fino al 1985; contestualmente collabora con l’agenzia pubblicitaria dell’amico Guido De Maria.

Francesco Guccini cantautore

La vita di Francesco Guccini è stata consacrata soprattutto alla carriera come cantautore. Una carriera costellata di successi, numeri alla mano: 16 album in più di quarant’anni di attività. Nel 1966 inizia a imporsi come autore per l’Equipe 84, I Nomadi e Caterina Caselli. Il debutto in proprio, Folk Beat n°1, avviene nel 1967 a nome Francesco, senza il cognome Guccini, ma con canzoni che si presentano da sole, a partire da Noi non ci saremo e Auschwitz (La canzone del bambino nel vento), con le quali entra nella storia della musica italiana. Altri pezzi fondamentali sono Statale 17, Il Sociale e l’Antisociale e Canzone per un’amica (In morte di S.F.).

Nel 1970 è la volta di Due anni dopo, album dai toni inquieti ed esistenziali, e de L’isola non trovata. Ma il vero salto artistico e qualitativo arriva nel 1972 con Radici (tra i brani più noti ricordiamo la mitica Locomotiva, che per molti anni ha chiuso ogni suo concerto). Nel 1973 esce Opera buffa, live registrato all’Osteria delle Dame e denso di scherzi musicali, mentre Stanze di vita quotidiana (1974) torna a puntare l’attenzione sulla riflessione in chiave intimista. Il successo commerciale arriva nel 1976 con Via Paolo Fabbri 43, disco che entusiasma e commuove. L’album successivo è Amerigo (1978), la cui canzone più famosa è Eskimo. Nel 1979 esce Album Concerto, un live realizzato con i Nomadi, cui partecipa Renzo Fantini, poi divenuto suo produttore storico, nelle vesti di coordinatore artistico. Negli anni ’80  Guccini sforna Metropolis (1981), album dedicato a città ricche di storia e dalla forte valenza simbolica, Guccini (1983), che riprende il tema del viaggio e del disagio metropolitano, il live Fra la via Emilia e il West (1984), fedele registrazione del trionfale concerto in Piazza Maggiore a Bologna, Signora Bovary (1987) e Quasi come Dumas (1988). Nel 1989, inoltre, il Nostro esordisce come scrittore pubblicando Cròniche epafàniche, il suo primo romanzo.

Quello che non… (1990), è il dodicesimo album di Francesco Guccini e tra i più amati dall’Autore. Segue nel 1993 Parnassius Guccinii, altro grande successo. E sempre nel 1993 viene dato alle stampe Vacca d’un cane, il suo secondo romanzo. D’amore di morte e di altre sciocchezze esce invece nel 1996. Nel 1997 inizia la collaborazione letteraria con Loriano Macchiavelli: i due scriveranno a quattro mani ben otto romanzi. E con Guccini Live Collection (1998) si chiudono gli anni ’90. Il 2000 si apre all’insegna di Stagioni e prosegue con Ritratti (2004), Anfiteatro Live (2005), e la raccolta celebrativa di 40 anni di carriera: The Platinum Collection (2006) contenente 47 grandi classici della discografia gucciniana. Nel 2010, inoltre Storia di altre storie raccoglie in un doppio album 30 tra i suoi più grandi successi e l’inedito Nella Giungla. Nel 2012 viene pubblicato l’ultimo album in studio di Francesco Guccini, L’Ultima Thule. Con le canzoni incise a Pàvana nel Mulino dei nonni il cantautore dichiara di volersi congedare dalla professione.

Ma Guccini non ha smesso di cantare. Nel 2015 è tornato a esibirsi con Le storie che non conosci, di Samuele Bersani e Pacifico. Sempre nel 2015 il Club Tenco ha deciso di dedicargli la storica rassegna che si svolge ogni anno a Sanremo. Il 27 novembre dello stesso anno è uscita una nuova raccolta di 10 CD (Studio, Live Acustico, Live, Collaborazioni e rarità) intitolata Se io avessi previsto tutto questo. Gli amici, la strada, le canzoni. E nel novembre del 2017 è stato pubblicato L’ostaria delle dame, cofanetto contenente le registrazioni live di tre concerti (23 gennaio 1982, 14 gennaio 1984, 19 gennaio 1985) presso la mitica Osteria delle Dame di Bologna, di cui Guccini fu cofondatore assieme al domenicano Padre Michele Casali. Dopo di che l’artista ha affidato alla voce di Enzo Iacchetti e alla musica di Juan Carlos Flaco Biondini un testo politicamente scomodo, Migranti. E nell’estate del 2018, sollecitato dai colleghi ha inciso per Morgan un paio di versi della canzone Cantautore e per Roberto Vecchioni una strofa della canzone Ti insegnerò a volare, dedicata all’ex campione di F1 Alex Zanardi.

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