Partite di calcetto vietate: l’escamotage dei centri sportivi per continuare

Nonostante il nuovo Dpcm abbia vietato gli sport di contatto, nei centri sportivi hanno trovato un escamotage per far continuare le partite.

Il 2020 per gli appassionati di calcio che non hanno avuto la possibilità di diventare professionisti è un anno da dimenticare. Gli incontri settimanali con gli amici, infatti, sono stati interrotti lo scorso marzo e fino a giugno inoltrato non c’è stata possibilità di riprenderli. Nel frattempo era giunta l’estate e le temperature afose avevano impedito ai più il ritorno sul rettangolo di gioco. A partire da settembre, però, l’attività calcistica dilettantistica era ripresa con il consueto ritmo.

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Nemmeno il tempo di rientrare in forma ed ecco che la situazione contagi precipita nuovamente. Il governo si vede costretto a limitare le occasioni di contagio e a farne le spese non sono solamente i locali da cerimonia e quelli in cui andare la sera, ma anche chi è appassionato di sport di contatto. Le partite di calcetto sono nuovamente vietate per chi non fa parte di un’associazione o di una società dilettantistica riconosciuta dal Coni. Insomma sono impossibilitati a giocare coloro i quali sono dei semplici amatori ed utilizzano la partitella del mercoledì come sfogo o come diletto.

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Partite di calcetto vietate, ecco come i centri sportivi aggirano il divieto

Per ovviare alla perdita di indotto, alcuni centri sportivi stanno chiedendo a coloro che vogliono continuare a giocare di iscriversi ad un ente di promozione sportiva. I partecipanti compilano un foglio con i propri dati e pagano la quota d’iscrizione (intorno ai 5 euro). Ciò che dev’essere dimostrata, però, è la continuità dell’impegno sportivo, dunque chi gioca una volta ogni tanto è escluso da questa possibilità.

A spiegarlo a ‘Fanpage.it’ è il responsabile del centro sportivo ‘Il Grifone’ di Roma: “Se arriva la Polizia Locale per un controllo può contestare che manca la prova della continuità dell’attività sportiva, che invece viene svolta in quel caso solo in modo occasionale. Le interpretazioni possono essere diverse. Il rischio è una sanzione e la chiusura dell’attività”. La preclusione ai calciatori occasionali è un grosso danno per i centri sportivi, un danno che per ‘Il Grifone’ è tra il 30 ed il 40% degli incassi totali.

L’iscrizione dunque a cosa serve? Serve a permettere di fare andare avanti i tornei di calcetto. Nel caso di un torneo che va avanti per tutto l’anno, infatti, è possibile dimostrare la continuità sportiva e far giocare senza timore di sanzioni. Lo spiega proprio il titolare del centro sportivo romano: “Noi proseguiamo con i tornei. Sono competizioni che vanno avanti nel tempo e dove c’è continuità”.

 

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