Lockdown a Natale | Crisanti rassegnato | ‘Si se le cose non miglioreranno’

Il virologo Andrea Crisanti aveva palesato una ipotesi lockdown a Natale. “Si se la situazione attuale non dovesse mostrare progressi”.

lockdown a Natale Crisanti
Ipotesi lockdown a Natale concreta per il virologo Crisanti Foto dal web

Il virologo Andrea Crisanti aveva paventato l’ipotesi di un lockdown a Natale. Ma nel corso di una intervista concessa sia a ‘Il Messaggero’ che a ‘La Stampa’, lui stesso sostiene come sarebbe meglio fermarsi per due o tre settimane anche prima, data la situazione attuale. In Italia i contagi da Coronavirus sono in costante e preoccupante aumento e hanno superato quota 7mila in maniera abbondante, nella giornata di mercoledì 14 ottobre 2020.

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Uno stop totale andrebbe a mettere una pezza a quello che è il fallimento del sistema di tracciamento che lo stesso Crisanti ammette. “I numeri attuali consigliano caldamente di procedere con delle chiusure via via più grandi. Occorre limitare il più possibile i contatti personali”. Gli anziani torneranno ad essere in grave pericolo ed a risultare esposti come nella scorsa primavera. “I giovani li contageranno di sicuro. Gli attuali 7mila nuovi contagiati infettano ciascuno 15 o 20 individui. Ciò vuol dire che ogni giorno dovremmo isolare 140mila persone, quando invece ne risultano in quarantena solo 1300 nelle ultime 24 ore”. Una affermazione che la dice tutta su quella che è la attuale situazione in merito alla epidemia da Coronavirus in Italia.

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Lockdown a Natale, ipotesi dolorosa qualora la situazione non dovesse migliorare

“Il 95% dei nuovi infetti circola liberamente in Italia. L’unica soluzione è chiudere, inizialmente solo le attività meno essenziali e qualora la situazione lo dovesse richiedere, anche le altre”. Tutto ciò dovrebbe accadere per un periodo compreso tra le due e le tre settimane, secondo Crisanti. Il quale critica anche il sistema attuale per processare i tamponi. A suo dire, con un investimento di 40 milioni di euro, sarebbe possibile dotarsi di attrezzature in grado di diminuire già nel breve periodo l’utilizzo e la spesa per reagenti e tamponi, in modo tale da spendere di meno. L’ipotesi di un lockdown a Natale era parso al virologo una opportunità “che è nell’ordine delle cose”. Se la situazione dovesse presentare un numero giornaliero di contagi ancora in salita, la l’inserimento di limitazioni importanti nel mese di dicembre potrebbe diventare una mossa inevitabile.

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