Cecilia Marogna | arrestata ‘dama di Becciu’ | spese coi soldi del Vaticano

Accusata di avere speso per l’acquisto di beni di lusso coi soldi del Vaticano, la dama di Becciu, Cecilia Marogna, è finita in manette.

Cecilia Marogna dama Becciu
Arrestata la Dama di Becciu Cecilia Marogna Foto dal web

La Guardia di Finanza, coordinata da inquirenti della Città del Vaticano, ha arrestato a Milano Cecilia Marogna, meglio nota come ‘la Dama del cardinale’ Angelo Becciu. Quest’ultimo è una controversa figura finita al centro di uno scandalo finanziario nel corso delle ultime settimane e che ha dovuto rinunciare al suo ruolo di rilievo all’interno della Segreteria di Stato del Vaticano.

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La signora Cecilia Marogna ha 39 anni ed è originaria di Cagliari. Con Becciu era legata da uno stretto rapporto di fiducia. L’arresto della donna è avvenuto anche con la collaborazione dell’Interpol, attraverso mandato di cattura internazionale. Nei suoi confronti ci sarebbe da rispondere di corposi bonifici con intestazione della Santa Sede, ufficialmente per compiere opere umanitarie in zone disagiate del mondo, in particolare di Africa ed Asia. Ma buona parte di questi soldi sarebbero stati utilizzati per l’acquisto di beni di lusso ad uso personale, come abiti e borse firmate e cosmetici e cene in ristoranti costosissimi. La Marogna avrebbe ricevuto i soldi tra dicembre 2018 e luglio 2019 prelevandoli dalla società beneficiaria di tali finanziamenti, la Logsic d.o.o. con sede a Lubiana, in Slovenia.

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Cecilia Marogna, contestate folli spese personali coi soldi del Vaticano

La cagliaritana ricopre la carica di amministratrice di tale società. La causale dei bonifici era sempre la stessa: “contributo per missione umanitaria”. Da mezzo milione di euro girato dal Vaticano per tali scopi però, la Dama di Becciu ne avrebbe spesi 200mila per i suoi piaceri. Le forze dell’ordine avrebbero anche scoperto che la Logsic in realtà non esisterebbe. Anche la trasmissione ‘Le Iene’ è giunta alla stessa conclusione, visitando la sede slovena di persona e scoprendo la sola esistenza di una casella postale condivisa con altre cinque società. Lì è presente poi un ufficio chiuso, sprovvisto di targa riconoscitiva. I bonifici contestati sarebbero partiti quando già il cardinale Becciu non risultava più in carica. Ma questi avrebbe sfruttato i propri buoni uffici con un altro indagato, monsignor Alberto Perlasca, affinché mantenesse gli impegni presi con la sua favorita.

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Lei a ‘Le Iene’: “Tutto regolare”

Becciu era stato prefetto per la Congregazione delle Cause dei Santi. Ora lo stesso Becciu prende le distanze da Cecilia Marogna e parla di truffa ai suoi danni, precisando che i contatti tra i due riguardavano solamente “questioni istituzionali”. La 39enne sarda si era presentata come esperta di relazioni diplomatiche e mediatrice di crisi internazionali. Il rapporto tra i due era sorto nel 2016, in base a quanto si può apprendere da più parti. ‘Le Iene’ hanno anche raccolto una dichiarazione della donna, che parla di assoluta trasparenza nei fatti commessi. La Marogna descrive come “restituzione di risorse messe originariamente in anticipo da lei stessa” per svolgere le opere di carità. I soldi girati in Slovenia a suo dire rappresentavano fondi di garanzia per tali opere.

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