Covid, Azzolina: “Ragazzi felici a scuola, ci devono rimanere”

La stretta su locali e sport di squadra fa temere una nuova chiusura delle scuole, ma il ministro Azzolina esclude questa possibilità.

(Getty Images)

Con il nuovo dpcm, il governo punta ad eliminare le situazioni di socializzazione a rischio contagio. Se già da agosto le serate in discoteca sono vietate, a partire dall’entrata in vigore del nuovo decreto non saranno permesse nemmeno le feste private nei locali, siano esse al chiuso o all’aperto. Limitazioni anche alla movida, poiché a partire dalle 21 non sarà permesso sostare davanti ai locali né prendere consumazioni al banco. Inoltre i pub ed i ristoranti dovranno chiudere entro mezzanotte.

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Ad essere colpiti sono anche gli sport di squadra e di contatto amatoriali. Niente più partite di calcetto o di basket, arti marziali e così via. Il governo per il momento salvaguarda tutti i lavori, permettendo a locali e ristoranti di rimanere aperti purché rispettino le limitazioni imposte dal nuovo decreto. Stesso discorso vale per le scuole, le quali rimarranno per il momento aperte a meno che non vi sia un focolaio al loro interno.

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Chiusura scuole? Il ministro Azzolina smentisce: “I ragazzi sono felici, ci devono rimanere”

Il timore di molti genitori è che se le misure adottate non dovessero funzionare, i ragazzi si troveranno nuovamente a dover effettuare delle lezioni a distanza. Una prospettiva che il ministero dell’Istruzione allontana nel tempo e che farà in modo non si verifichi. A chiarirlo ad ‘Ansa’ è stata la ministra Azzolina, la quale ha dichiarato: “I ragazzi sono felici di essere tornati a scuola. E ci devono rimanere. Anche per quelli più grandi la didattica in presenza è fondamentale perché garantisce formazione ma anche socialità, che altrimenti i giovani andrebbero a cercare altrove”.

In un secondo momento la ministra spiega anche che i dati confermano che le scuole sono sicure: “I numeri e le analisi dell’Istituto Superiore di Sanità ci confermano che i contagi non avvengono dentro le scuole. L’attenzione deve essere invece orientata fuori, alle attività extrascolastiche, come ribadiamo da tempo”.

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