Coronavirus, didattica a distanza: Azzolina dice no

Nella notte il premier Conte ha firmato il nuovo Decreto che andrà in vigore a partire dalle prossime ore per limitare i contagi al Covid-19: sulla didattica a distanza no della Azzolina

Riapertura scuole

L’aumento dei casi positivi al Covid-19 ha portato il Governo a varare un nuovo Dpcm, che andrà in vigore a partire dal 15 ottobre. Nella giornata di ieri c’è stata la Conferenza delle Regioni con il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che ha proposto a Conte la proposta di adottare nuovamente la didattica a distanza soltanto per le scuole superiori. I motivi sarebbe riscontrabili nella possibilità di ridurre passeggeri sui mezzi di trasporto pubblico locale. L’ipotesi è stata avanzata anche dal presidente del Veneto, Luca Zaia, e da un gruppo di governatori.

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Coronavirus, la versione del ministro Azzolina

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Subito la ministra Azzolina ha svelato che la scuola è il luogo più chiuso e che i contagi arrivano soprattutto all’esterno degli edifici stessi: nelle ultime settimane c’è stato il massimo della sicurezza a alunni e insegnanti. Nei giorni scorsi attraverso la sua pagina ufficiale aveva rivelato: “Richiudere le scuole? Non se ne parla: se i contagi cresceranno ancora nel Paese bisognerà casomai intervenire sull’accesso ai mezzi pubblici, limitare le attività ricreative pomeridiane dei ragazzi, impedire le feste”. L’ufficialità dovrebbe arrivare nelle prossime ore con il nuovo Dpcm firmato nella notte dal Premier Conte.

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