Padre Maccalli e Nicola Chiacchio liberati in Mali dopo 2 anni

Una buona notizia per gli ostaggi italiani all’estero: Padre Maccalli e Nicola Chiacchio liberati in Mali dopo 2 anni.

Due ostaggi italiani che da tempo erano stati rapiti nel Mali sono stati liberati nelle scorse ore. Lo ha reso noto su Twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Questi ha infatti affermato: “Padre Pierluigi Maccalli e Nicola Chiacchio, rapiti in Africa tra il 2018 e il 2019, sono liberi e stanno rientrando in Italia! Grazie al nostro comparto di intelligence, in particolare all’Aise, e alla Farnesina per questo risultato”.

Leggi anche –> Rapito dai terroristi islamici: padre Maccalli è vivo, ore di apprensione

Dopo essere stati liberati, il sacerdote e l’altro ostaggio sono quindi stati messi su un volo per l’Italia e stanno rientrando nel nostro Paese. Anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, esulta: “Una bella notizia: padre Pier Luigi Maccalli e Nicola Chiacchio sono finalmente liberi e stanno bene. Erano stati rapiti da un gruppo jihadista. Grazie alla nostra intelligence, in particolare all’Aise, e a tutti coloro che hanno lavorato per riportarli a casa”.

Leggi anche –> Silvia Romano cambia nome su Facebook: ora è Aisha

Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI

La speranza e la liberazione di Padre Maccalli e Nicola Chiacchio

Qualche mese fa, sul sito del quotidiano della Cei Avvenire si era accesa una speranza, grazie a un video in cui appariva il sacerdote lombardo prigioniero insieme all’altro prigioniero, a testimoniare come i due fossero vivi. Oggi la notizia della liberazione: secondo quanto si apprende, Nicola Chiacchio sarebbe stato rapito durante un periodo di soggiorno nel continente africano. I due ostaggi liberati sarebbero stati riconosciuti da un portavoce del governo italiano. Appena qualche giorno fa, il governo ad interim del Mali ha rilasciato 100 presunti jihadisti.

Da parte della Farnesina, c’è esultanza: “La liberazione è stata resa possibile grazie al prezioso lavoro del personale dell’Aise e di tutti i competenti apparati dello Stato, unitamente alla importante collaborazione delle autorità maliane. Il buon esito dell’operazione, oltre a mettere in luce la professionalità, le capacità operative e di relazione dell’intelligence, ha evidenziato anche l’eccellente opera investigativa dell’Autorità giudiziaria italiana ed il prezioso lavoro svolto dalle donne e degli uomini del ministero degli Affari Esteri e dell’intera Unità di Crisi della Farnesina”.

Impostazioni privacy