Coronavirus, Radovanovic (Genoa): “Ero a pezzi, il virus colpisce tutti”

Una lunga intervista del centrocampista del Genoa, Ivan Radovanovic, che ha svelato ciò che è successo prima della sfida con il Napoli

Radovanovic

Il centrocampista del Genoa, Ivan Radovanovic, tra i 19 positivi della squadra ligure, ha raccontato ciò che sarebbe avvenuto la scorsa settimana prima del match con il Napoli ai microfoni de La Stampa: “Ci siamo allenati, Perin non c’era e poi abbiamo saputo che era positivo. Dovevamo partire nel pomeriggio e invece la partenza è stata rimandata alla mattina dopo. Prima abbiamo fatto due cicli di tamponi”. Poi ha aggiunto: “A pranzo ero seduto vicino a Schone, abbiamo parlato a lungo in inglese. Poi il giorno dopo è venuto fuori che anche lui era positivo. Siamo partiti per Napoli, siamo rientrati di sera. Una volta tornato a casa non mi sentivo bene. Ma pensavo fosse solo una mia idea, in fondo sapevo che c’erano stati un paio di positivi: pensavo fosse soltanto un mio fatto mentale”.

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Coronavirus, la versione di Radovanovic

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Successivamente lo stesso giocatore del Genoa ha raccontato: “Lunedì mattina abbiamo fatto i tamponi e i test sierologici, poi la febbre è salita. Avevo tutti i sintomi: mal di testa, tosse, mal di gola. Di sera mi ha chiamato il dottore dicendomi che ero positivo e che lo erano anche altri miei compagni. Una nuova vicenda davvero surreale: “Ero un po’ preoccupato. Si tratta di un virus nuovo e non sai come potrà reagire il tuo corpo. Ho avuto l’influenza: è cinque volte più pesante. Sono un atleta, ma mi sono trovato a pezzi”. Infine, ha concluso: “Il virus colpisce tutti, siamo uomini come tutti gli altri e non dei privilegiati. I soldi o la fama non c’entrano. Quando ci cambiamo nello spogliatoio siamo in trenta, viviamo insieme buona parte della giornata e quindi rischiamo come in qualunque luogo di lavoro”.

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