Omicidio di Lecce, arrestato l’assassino di Eleonora e Daniele

Omicidio di Lecce, arrestato l’assassino di Eleonora e Daniele. E’ un loro conoscente residente in provincia.

Daniele De Santis arbitro
Per l’uccisione dell’arbitro Daniele De Santis e della fidanzata si cerca un uomo vestito di nero Foto dal web

L’ultima ora lanciata dal Quotidiano di Puglia è di pochi minuti fa. Arrestato l’uomo che avrebbe ucciso l’arbitro Daniele De Santis e la compagna Eleonora Manta. I dettagli arriveranno a breve nel corso di una conferenza stampa convocata per questi minuti nella sede del comando provinciale dei carabinieri di via Lupiae. Tutto è partito dal fondamentale lavoro dei Ris di Roma che hanno analizzato una serie di fotogrammi da cui gli investigatori avevano estratto l’identikit del presunto assassino.

Sottoposto a fermo De Marco Antonio, studente di Scienze infermieristiche, apprendista presso il Fazzi. Movente da ricostruire

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Il cerchio intorno all’assassino si è stretto anche con l’analisi delle sue tracce ematiche e di quelle tecnologiche lasciate con lo smartphone e l’uso dei social. In questo modo si è arrivati alla sua identificazione e all’arresto di pochi minuti fa. A breve altri dettagli

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AGGIORNAMENTO: L’arrestato ha 23 anni ed è residente a Casarano. Pare sia un ex inquilino dell’arbitro De Santis. Secondo le prime ricostruzioni aveva affittato una casa vicino ad Eleonora e Daniele per poi ucciderli.

Omicidio di Lecce, le parole del procuratore

Il procuratore Leonardo Leone De Castris: «Sottoposto a fermo De Marco Antonio, studente di Scienze infermieristiche, apprendista presso il Fazzi. Movente da ricostruire». Per arrivare a lui sono state utilizzate le immagini delle telecamere, perizia grafica sui bigliettini persi dall’assassino, intercettazioni, pedinamenti.

«Si è arrivati a lui attraverso questo. Il soggetto era stato coinquilino, affittuario di una stanza fino all’agosto scorso. Sui bigliettini lo studio dell’itinerario ma anche la programmazione dell’azione, da precedere da attività prodromica all’omicidio, su cui per ora non si possono dare ulteriori dettagli. L’omicidio doveva essere una rappresentazione anche per la collettività. Su questo mi fermo, anche nella presunzione di innocenza. Mi auguro una confessione. Lecce esce da un incubo, è una rarità nella letteratura criminale».

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