Giuliana De Sio malata grave di Coronavirus: il racconto scioccante

Giuliana De Sio, l’esperienza scioccante del Coronavirus a Marzo. L’artista sarà oggi ospite a Verissimo.

giuliana de sio

Giuliana De Sio, oggi (26 settembre 2020) ospite a Verissimo, è stata una delle prime VIP colpite dal Coronavirus. A metà marzo di quest’anno Giuliana si è ammalata in maniera talmente grave che è stata ricoverata in ospedale. Inizialmente la donna ha parlato poco dell’accaduto, ma superato il trauma e la paura ha raccontato tutto: è stata curata all’ospedale Spallazzani di Roma, ed oltre alla durissima lotta fisica contro il virus ha dovuto occuparsi anche della sua salute mentale, messa a dura prova dalle difficili condizioni a cui i pazienti sono costretti durante le terapie. “L’isolamento è una cosa che non si può immaginare. Stare chiusi a chiave dentro una stanza da solo, a combattere con un respiro che c’è e non c’è, senza che nessuno possa entrare…”, ha raccontato l’artista 64enne.

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Giuliana De Sio, l’esperienza scioccante del Coronavirus a Marzo

Giuliana De Sio, ammalatasi di Coronavirus lo scorso Marzo, ha raccontato: “È stata un’ esperienza molto traumatica, ma ne sono uscita bene. L’ho superato molto bene grazie alla forza della mia testa. Ho avuto più paura dell’intrappolamento che di morire, anche se stavo rischiando. Ma la mia paranoia era quella di stare chiusa”. Una volta tornata a casa, ha spiegato, il lockdown le è sembrato una passeggiata in confronto all’inferno passato in ospedale: “Ero così felice di essere tornata a casa che per me il lockdown è stato un momento di libertà rispetto all’isolamento dell’ospedale. Ho vissuto l’angoscia al contrario. A casa ero felice e rilassata”. Riguardo ai sintomi e allo sviluppo della malattia ha spiegato di aver avuto i primi sintomi a metà febbraio: “Non ho mai avuto febbre alta, sempre a 37 e mezzo. E per circa quattro giorni. Poi ho chiamato il dottore”. Sicuramente avrebbe potuto avvertire i medici tempo prima, ma lei si giustifica: “Se all’epoca vi fosse venuta una febbricciola come la mia non vi sarebbe mai venuto in mente che poteva trattarsi di Coronavirus. A metà febbraio in Italia ancora se ne parlava come di un virus che era diffuso solo in Cina”. 

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