Convenzione di Faro, che cos’è e perché ha scatenato le polemiche

Dopo la firma nel 2013, il governo italiano ratifica in maniera definitiva la Convenzione sul valore dell’eredità culturale per la società. Ma non senza proteste. 

La Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva la ratifica della “Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società”, stipulata a Faro il 27 ottobre 2005, con 237 voti favorevoli, 119 contrari e 57 astenuti: respinti tutti gli emendamenti presentati dal Carroccio e 22 ordini del giorno su 23. L’Italia aveva firmato il trattato a febbraio del 2013, ma prima di arrivare alla definitiva approvazione sono stati moltissimi gli “stop & go” dovuti soprattutto all’aperta ostilità da parte della Lega e di Fratelli d’Italia. Il provvedimento, di cui è stata relatrice l’ex presidente della commissione Esteri Marta Grande (M5S), ha ricevuto a ottobre 2019 il via libera del Senato.

Leggi anche –> Paolina Borghese, statua danneggiata: trovato il responsabile – VIDEO

Leggi anche –> Morte Floyd, vandalizzate le statue dei personaggi simbolo degli Usa

Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI

La Convenzione di Faro sotto i riflettori

Ad oggi la Convenzione di Faro è stata ratificata da 19 paesi (l’ultima la Svizzera a dicembre 2019) e solo firmata da altri 6. Tra i principali paesi che non l’hanno né firmata né ratificata ci sono la Francia, la Germania, il Regno Unito, la Grecia e la Russia. La Convenzione si fonda sul presupposto che la conoscenza e l’uso dell’eredità culturale rientrino pienamente fra i diritti umani, e in particolare nell’ambito del diritto dell’individuo a prendere liberamente parte alla vita culturale della comunità e a godere delle arti, come previsto dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948 e dal Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali del 1966.

Nello specifico, la Convenzione di Faro mira a promuovere una comprensione più ampia del patrimonio culturale e del suo rapporto con le comunità che l’hanno prodotto e ospitato. Il testo, che integra gli strumenti internazionali esistenti in materia, definisce gli obiettivi generali e suggerisce possibilità di intervento da parte degli Stati firmatari, con particolare riferimento alla promozione di un processo partecipativo di valorizzazione del patrimonio culturale. La Convenzione non impone specifici obblighi di azione per i Paesi firmatari, lasciando a questi ultimi la libertà di decidere sui mezzi più convenienti per l’attuazione delle misure in esso previste.

“”Grazie alla sinistra e al M5S, la Camera approva la Convenzione di Faro che introduce il principio di limitare la fruizione del nostro patrimonio artistico e culturale per non offendere le culture altrui – tuona Giorgia Meloni da Facebook -. Siamo alla più clamorosa resa culturale della nostra civiltà. Fratelli d’Italia non si arrenderà alla sottomissione della sinistra e del governo al politicamente corretto”. Il dibattito continua…

 

 

EDS

 

Impostazioni privacy