Gemelle siamesi congiunte in un abbraccio vengono separate con successo

Dopo un’operazione chirurgica durata 11 ore, due gemelle siamesi sono state separate con successo e possono vivere una vita distinta.

La famiglia Irwin di Petersbourg, Michigan, nei giorni scorsi ha affrontato una prova caratterizzata da un grosso atto di fede. L’anno precedente, infatti, i coniugi avevano accolto nella loro vita due bellissime figlie, Amelia e Sarabeth. Le due piccole, però, erano nate congiunte in un abbraccio. Pur avendo un corpo del tutto sviluppato erano legate all’altezza del busto.

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Per un anno, dunque, le due gemelle hanno vissuto l’una legata all’altra, senza la possibilità di avere una vita propria. I genitori nel frattempo hanno pianificato con i medici un’operazione chirurgica che permettesse loro di vivere come persone distinte. Per fortuna entrambe le bambine avevano già tutti gli organi distinti, ad eccezione del fegato. L’intervento, per quanto delicato, era possibile ed il margine di rischio inferiore a quello di altre situazioni simili. Pur avendo paura che qualcosa potesse andare storto, la coppia ha deciso di sottoporre le figlie all’intervento per regalare loro la possibilità di crescere normalmente.

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Gemelle siamesi separate con successo, i genitori: “Meritavano di vivere una vita propria”

L’operazione è stata portata a termine con successo nei giorni scorsi dopo 11 ore in sala operatoria. I genitori hanno potuto portare a casa le figlie e sono entusiasti di poterle vedere finalmente libere di esprimersi come individui distinti. Il padre, Phil, racconta ai media locali che le due bambine hanno sempre avuto dei caratteri e delle personalità ben distinte ed ora potranno svilupparli in toto.

Nel corso dell’intervista l’uomo spiega: “Continuiamo a dire: possono dormire in letti separati. Può sembrare una cosa normale, ma per noi è una cosa fantastica. Meritano di vivere una vita propria. Avranno sempre un fortissimo legame, ma sapevamo che dovevamo dare loro l’opportunità di essere separate, perché sono due persone distinte. Ringraziamo i medici per aver dato loro questa possibilità”.

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