Michael Schumacher, il neurologo gela tutti: “Condizioni irreversibili”

Un neurologo di Ginevra ha parlato con ‘TMC Francia’ delle condizioni di salute di Michael Schumacher non lasciando speranze sul suo recupero.

Il prossimo dicembre saranno sette anni dal giorno in cui la vita di Michael Schumacher è cambiata radicalmente. L’ex pilota di Formula 1 ha avuto un tragico incidente mentre sciava e da quel giorno di lui si è saputo poco o nulla. La mancanza di informazioni alla stampa è una precisa volontà della famiglia del campione tedesco, decisa a rispettare la sua volontà di allontanarsi per sempre dal mondo dello spettacolo.

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In molti, però, temono che questo prolungato silenzio voglia significare che le condizioni di Michael sono ancora molto gravi e che il sette volte campione del mondo possa essere rimasto in stato vegetativo. Sappiamo che alcune volte Jean Todt lo va a trovare e guarda insieme a lui le gare di Formula 1, dettaglio che ha fatto sperare che Schumi sia quantomeno vigile e possa interagire. Speranza che è rimasta tale, visto che alle domande l’ex direttore tecnico ha risposto con un no comment.

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Michael Schumacher, il neurologo spiazza tutti: “Condizioni irreversibili”

I fan in questi anni non hanno mai smesso di sperare in un miracolo e di poterlo rivedere un giorno, magari solo attraverso un’intervista televisiva. Un desiderio che potrebbe non essere mai esaudito, questo almeno secondo il parere del neurologo svizzero Erich Riederer. L’esperto, che risiede e opera a Zurigo, ha parlato del dramma che sta vivendo il campione tedesco in un documentario dell’emittente francese ‘TMC‘.

Le sue parole non lasciano spazio a troppa speranza: “Penso che sia in uno stato vegetativo, il che significa che è sveglio ma non risponde“, dice infatti in prima battuta. In un secondo momento esplicita maggiormente il suo pensiero a riguardo: “Respira, il suo cuore batte, probabilmente può sedersi e fare piccoli passi con aiuto, ma non di più. Credo che questo sia il massimo che possa fare”. Infine, sulla possibilità di rivederlo come prima, risponde con un laconico “Non credo proprio”.

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