Nasce con due pollici in più, per il ragazzino non è un problema: “Sono più forte ai Videogame”

Faizan Ahmad Najar, il 12enne divenuto noto perché nato con due pollici in più, non si preoccupa della malformazione, anzi ne trae forza.

Il mese scorso i tabloid inglesi hanno riportato la storia di Faizan Ahmad Najar, ragazzino indiano nato con due pollici in più. La esadattilia è una malformazione genetica di cui soffrono un bambino ogni 1.500. Solitamente i medici consigliano di intervenire chirurgicamente dopo che i piccoli hanno compiuto qualche anno di età. I familiari di Faizan hanno anche avuto l’opportunità di farlo operare, ma hanno ritenuto l’intervento troppo rischioso ed hanno preferito rimandare.

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Molti nella sua condizione avrebbero vissuto la vita con difficoltà, ma Faizan non si lascia abbattere dalla sua rara condizione ed anzi cerca di vedere il lato positivo: “Non provo vergogna, è la volontà di Dio”. D’altronde questa diversità gli ha permesso di eccellere nelle attività ludiche che preferisce e che fa con maggiore piacere insieme agli amici: arrampicarsi sugli alberi e giocare ai videogame.

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Faizan, il ragazzino con due pollici in più: “Orgoglioso di essere bravo ai videogame”

A quanto pare, infatti, il piccolo Faizan è un vero e proprio asso dei videogame, specialmente a Clash Squad Free Fire, uno dei giochi per smartphone più scaricati del 2019. Talento del quale il ragazzo va orgoglioso, d’altronde a quell’età i videogame sono uno dei passatempi principali ed eccellere è motivo di soddisfazione nonché un  possibile biglietto per una carriera competitiva decisamente ricca.

Tuttavia il giovane e la sua famiglia non pensano minimamente ad una carriera negli eSport, per lui la madre sogna una carriera da medico. Prospettiva che non dispiace nemmeno a Faizan, il quale ha provato sulla propria pelle cosa significa vivere con una problematica e vorrebbe aiutare altri che come lui sono affetti da malformazioni e disabilità. Per quanto riguarda la sua condizione, il giovane si dice fortunato: “Ogni tanto penso al perché sia capitato proprio a me. Fortunatamente, ho dei buoni amici a scuola che mi impediscono di sentirmi triste”.

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