Covid, il ministro Speranza assicura: “Prime dosi del vaccino entro l’anno”

In un’informativa al Parlamento il ministro della Salute Roberto Speranza ha ribadito che le prime dosi del vaccino arriveranno entro l’anno.

Il governo si appresta all’approvazione del nuovo dpcm sull’emergenza. Il decreto di settembre non varierà molto rispetto a quello del mese precedente, a spiegarlo è stato il ministro della Salute Roberto Speranza. Il motivo è semplice, il quadro generale non presenta alcun miglioramento. Sebbene l’Italia, infatti, si trovi in uno stato virtuoso, la situazione europea si è enormemente deteriorata e non è il momento per mollare.

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Il ministro della Salute spiega che l’incidenza del virus in Italia è il più basso d’Europa con 23 casi su 100, contro i 205 della Spagna e gli 88 della Francia. Per questo si ritiene necessaria una nuova stretta sui controlli dei passeggeri che giungono o ritornano dalle zone a maggiore rischio. Di questo si parlerà nella prossima riunione dei ministri della salute dei Paesi membri dell’Ue. Una misura di sicurezza che va concordata a livello internazionale così da avere un maggiore controllo e una maggiore sicurezza in tutta Europa.

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Ministro Speranza: “Prime dosi del vaccino entro l’anno”

Speranza rassicura il parlamento sull’impegno dell’Italia per la produzione del vaccino. Spiega che gli accordi presi con Francia e Olanda permetteranno l’arrivo delle prime dosi del candidato prodotto da Astrazeneca arriveranno entro l’anno. Quindi rassicura anche sulla volontà di permettere il ritorno a scuola di tutti gli studenti entro la fine di settembre. Si tratta di una priorità per il governo e per la nazione e dunque sarà fatto se il quadro generale non si deteriorerà ulteriormente.

In conclusione il ministro si rivolte ai giovani, affinché capiscano la necessità di rispettare le tre regole principali confermate anche per il mese di settembre: distanziamento, utilizzo corretto della mascherina e rispetto delle regole igieniche fondamentali. A loro dice: “Non sono materia di contesa politica, sono tre pilastri che ci devono accompagnare in questa fase di convivenza col virus”, quindi aggiunge: “Lungi dal demonizzarli, i giovani devono darci una mano”.

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