Pietro Mennea, chi è la moglie Manuela Olivieri: vita e carriera

Manuela Olivieri è stata la moglie del grande Pietro Mennea, e una delle persone più importanti nella sua vita. Ecco tutto quel che c’è da sapere su di lei. 

Chi dice Manuela Olivieri dice Pietro Mennea. I due sono stati non solo marito e moglie, uniti a un grandissimo amore, ma anche colleghi e “complici”… insomma una cosa sola. Hanno lavorato e sudato insieme, impegnandosi in mille battaglie, progettando e costruendo tanto. Si conobbero a una festa nel 1990 quando lui, 38enne, aveva da poco smesso con l’agonismo, e lei era una 24enne aspirante avvocatessa. Conosciamola più da vicino.

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L’identikit di Manuela Olivieri

Manuela Olivieri è nata a Roma il 19 febbraio 1966. Nel 1991 si è laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e nel 1996 ha sposato il campione olimpico Pietro Mennea, al quale è rimasta legata fino alla sua morta (la coppia non ha avuto figli).

Manuela Olivieri esercita dal 1997 la professione di avvocato in ambito civilistico con particolare riguardo alle problematiche relative alla contrattualistica, al Diritto di famiglia, al Diritto fallimentare, al Diritto societario, Diritto della Comunità europea e al Diritto sportivo. E’ consulente legale di compagnie assicurative, istituti di credito, società di capitali ed enti non profit.

Nel 2006 Manuela Olivieri ha dato vita, insieme con il marito, alla “Fondazione Pietro Mennea per la Ricerca e lo Sport”, onlus di carattere filantropico, di cui oggi è vicepresidente. E’ inoltre coautrice con lo stesso Mennea del volume: “Diritto ed Ordinamento Istituzionale Sportivo”, Società Stampa Sportiva, 1996.

Tempo fa ha detto a proposito del marito prematuramente scomparso: “Per me, è stato sempre e solo Pietro. Una persona speciale, che sto cercando anche di far conoscere. Lui era molto diverso, rispetto a quello dell’immaginario collettivo. Era una persona ironica, divertente, disponibile verso gli altri. Scherzava con i ragazzi e i bambini. Andava nelle scuole, raccontando della sua esperienza nello sport. Il mio Pietro. Ho avuto il privilegio di conoscerlo. Lavoravamo insieme anche, quindi stavamo vicini 24 ore su 24. Era la prima persona che vedevo quando aprivo gli occhi e l’ultima quando li chiudevo. Un’emozione”.

EDS

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