Niger, uccisi 6 giovani volontari: le loro storie – VIDEO

Sono stati uccisi 6 giovani volontari francesi in Niger, erano lì con una Ong, poco chiara la dinamica: le loro storie.

I sei cooperanti uccisi

Sei cittadini francesi e la loro guida, oltre a un autista locale, sono stati uccisi il 9 agosto da uomini armati in sella a motociclette in una zona del Niger sud-occidentale. Questa zona, che rappresenta circa un quarto del paese, è stata dichiarata “zona rossa” e forte è la raccomandazione a evitarla.

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In queste ore, a pochi giorni dall’attacco che ha visto morire sei dei suoi cittadini, la Francia ha deciso di isolare il Niger nel suo complesso, ad eccezione della capitale Niamey. Le sei vittime sono tutti giovanissimi cooperanti internazionali.

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Chi sono i sei volontari francesi uccisi in Niger in un agguato

Tra le otto vittime dell’attacco c’è Charline Fouchet, ex studentessa di dottorato presso l’Università di Aix-Marseille che aveva appena ottenuto il suo incarico presso Acted, la ong con cui lavoravano, a Niamey. La vittima più giovane è Leo, 25 anni, uno studente in una scuola di management a Rennes, dove avrebbe dovuto laurearsi il prossimo gennaio. La terza vittima, Myriam, era abituata a viaggiare in Africa. Con ACTED, a cui si è unita due anni fa, ha iniziato la sua terza missione nel continente dopo aver lavorato in Tunisia e Ciad.

C’è poi Nadifa, 30 anni, la quale, prima di partire per il Niger, si era unita all’Esercito della Salvezza per distribuire i pasti nel bel mezzo dell’epidemia di Covid-19. Aveva solo 26 anni Antonin, ricercatore in economia ambientale a Parigi. Infine, Stella aveva 28 anni e aveva studiato marketing e management a Montpellier, la sua città d’origine, e poi nella regione di Parigi, prima di dedicarsi agli aiuti umanitari dal 2015.

La dinamica dell’agguato in Niger

Gli assalitori, uomini armati arrivati ​​in motocicletta, sono fuggiti immediatamente dopo l’agguato. Le forze di sicurezza nigerine hanno effettuato operazioni di ricerca, aiutate dall’esercito francese. Le vittime erano dirette a un parco dove vivono le ultime giraffe dell’Africa occidentale. Una zona che non era stata oggetto di allerta di sicurezza e non era chiusa ai visitatori.

Frédéric Roussel, co-fondatore di Acted, la ONG di cui i sei cooperanti umanitari che sono stati uccisi domenica in Niger facevano parte, ha sottolineato: “Le nostre convinzioni, i nostri valori ci impongono di continuare il nostro impegno. Tuttavia, abbiamo deciso di sospendere temporaneamente le nostre attività”.

 

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