Juventus, Cristiano Ronaldo esce furioso dal campo: rimarrà a Torino?

Dopo l’ennesima eliminazione in Champions della Juventus, Cristiano Ronaldo esce infuriato e sconsolato dal rettangolo di gioco, rimarrà a Torino?

Giunto a Torino da dominatore d’Europa, per tre anni vincitore della Champions e capocannoniere, Cristiano Ronaldo era la punta di diamante per spezzare la maledizione europea della Juventus. La società gli ha fatto un contratto d’oro e gli ha garantito una squadra sulla carta in grado di vincere tutto. Il primo anno del fenomeno portoghese è stato inferiore alle aspettative. Il cinque volte Pallone d’Oro ha messo a segno “solamente” 28 reti complessive di cui 6 in Champions League e 5 tra l’ottavo di finale contro l’Atletico Madrid ed i quarti contro l’Ajax. Il fenomeno lusitano aveva fatto il suo qualificando la Juve ai quarti, ma non era bastato con i lancieri.

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Quest’anno è tornato ai nastri di partenza più pronto, andando i rete già nelle prime giornate di campionato. Tuttavia c’è stato un calo fisiologico tra ottobre e novembre ed un primo scontro con l’allenatore. In una stagione in cui Cristiano Ronaldo ha ritrovato le sue medie realizzative (37 reti in 45 partite di cui 31 in campionato), quello che non è sbocciato è stata proprio la sintonia con Sarri. La squadra è sembrata l’ombra di quella in cui giocava l’anno precedente: sempre in difficoltà in fase difensiva ed incapace di creare azioni da gol.

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Cristiano Ronaldo resta alla Juve?

A gennaio c’è stata la prima grande delusione con la sconfitta in Supercoppa Italiana. In quel caso CR7 è uscito deluso dal campo, ma non ha fatto scenate. L’amarezza si è ripresentata durante la finale di Coppa Italia, partita in cui la Juve e lui stesso sono stati inconsistenti e che è andata con merito al Napoli. Nei successivi due mesi di campionato sono stati proprio i suoi gol e le prestazioni da fenomeno di Dybala a mascherare un collettivo che non funzionava. Alla fine è giunto lo scudetto, ma anche una serie di sconfitte che a Torino non si vedevano da prima della striscia consecutiva di affermazioni nazionali.

La Champions, dunque, era il banco di prova per Sarri ma anche per Cristiano Ronaldo. Una vittoria nella massima competizione europea sarebbe stata l’unica impresa capace di rivalutare un’annata al di sotto delle aspettative di tutti. Ieri, però, i bianconeri non sono scesi in campo ed il Lione è andato in vantaggio. Il fenomeno di Madeira ha provato a trascinare mentalmente i suoi, mettendoci grinta e ribaltando la partita con un rigore ed un tiro da fuori da applausi. Gli altri, però, non hanno risposto alla carica del loro leader tecnico e la Juve è uscita agli ottavi di finale in maniera ingloriosa.

A quel punto la scena vista già in finale di Supercoppa ed in finale di Coppa Italia si è ripetuta: Cristiano è uscito dal campo scuotendo la testa e con lo sguardo di chi è stanco di non vincere. Ronaldo ha un altro anno di contratto e la possibilità di riprovarci una terza volta, ma anche 35 anni ed il desiderio di vincere nuovamente la Champions League. La dirigenza, dunque, dovrà dimostrargli che costruirà una squadra in grado di ottenere quell’obiettivo, altrimenti le sirene estere potrebbero convincerlo ad andare via e accettare l’idea che da solo non può vincere.

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