Farouk Kassam, i racconti del sequestro: “Non potrò mai perdonare”

Sono oramai passati ben 28 anni dal suo rapimento. Farouk Kassam, oggi 36enne, racconta la terribile esperienza e tutto quello che è successo dopo.

È stato rapito 28 lunghissimi anni fa, Farouk Kassam, a Porto Cervo, dalla sua casa. L’uomo aveva soltanto 7 anni al momento del terribile avvenimento. Oggi divide la sua vita tra Dubai, Milano e la sua amata Sardegna, che adora nonostante tutto quello che è successo. Scopriamo insieme le sue parole.

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Oggi ha ben 36 anni Farouk, e si è lasciato andare ai racconti di quel tragico 15 Gennaio 1992. L’uomo, allora bambino, è stato rapito dalla sua villa e tenuto prigioniero in una grotta per 177 giorni. Il sequestro è stato organizzato dal bandito Matteo Boe, il quale sembrerebbe essere riuscito ad ottenere uno dei riscatti più alti della storia: 5 miliardi e 300 milioni di lire.

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Dopo lunghi percorsi di riabilitazione, l’uomo sembrerebbe a primo impatto aver fatto pace con il proprio passato e con tutto ciò che è successo. Nonostante questo, la sua vivida testimonianza ed i suoi racconti risultano difficili da ascoltare senza rabbrividire. “A 7 anni non avevo la percezione chiara di cosa stesse succedendo ma ho pensato spesso che sarei morto, perché ogni tanto veniva pronunciata la parola ‘uccidere‘. Forse non parlavano di me, ma ero certo che a fare una brutta fine sarei stato io.” ha dichiarato l’uomo.

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“Sicuramente sono stato narcotizzato, perché in macchina ho dormito. Il momento in cui ho cominciato a rendermi conto di qualcosa è stato all’indomani, quando abbiamo cambiato l’auto e siamo saliti su un furgone” ha dichiarato Farouk. In seguito è stato portato nella grotta di Lula, dove è rimasto segregato per 177 giorni. I racconti di quelle giornate fanno accapponare la pelle. “Dovevo stare sdraiato e voltato da una parte: mi era concesso un unico campo di visione”. Il bambino ha dormito per mesi su un unico giaciglio di foglie, senza mai essere cambiato, e costretto a nutrirsi soltanto di porceddu. “I miei rifiuti venivano ricambiati con frustate sulla schiena“.

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Farouk Kassam e l’amore per la Sardegna nonostante tutto

Nonostante l’atroce sventura vissuta da Farouk Kassam 28 anni fa, l’uomo ha avuto la forza di continuare a coltivare l’amore per la propria terra e le proprie origini. “Questo posto è casa mia, non ho mai commesso l’errore di rinnegare la Sardegna per quello che è accaduto.” ha raccontato Farouk. “Non è stata la Sardegna a ferirmi, è solo il luogo dove si è consumato un fatto grave: ma non posso dimenticarmi la bellezza che mi ha dato e la dolcezza dei primi anni di vita”.

Kassam ha risposto con tranquillità anche ad alcune domande sul perdono nei confronti dei suoi sequestratori. “Non potrò mai perdonare e lo dico senza rabbia, ma con la consapevolezza che non è nelle mie capacità.” La freddezza nelle sue parole è palpabile. “Non desidero incontrare nessuno di loro, non ho mai provato un senso di vicinanza a queste persone: oggi hanno saldato il loro debito con la giustizia, quello morale è un’altra cosa. Boe ha 60 anni ed è libero: mi auguro che spenda la tanta vita che ha davanti per fare cose migliori”.

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