Coronavirus, il governo ritarda la riapertura delle discoteche: “Troppi rischi”

Il governo ha deciso di posticipare la discussione sul dpcm di agosto e proroga la misura che vieta l’apertura di discoteche e locali notturni.

Qualche giorno fa, su consiglio degli esperti che si occupano della gestione dell’emergenza Coronavirus, il governo ha deciso di prorogare lo stato d’emergenza. Conte ha spiegato in senato che la misura è stata resa necessaria dalla circolazione del virus. Il Covid-19, per quanto adesso sia sotto controllo, non è sparito ed il governo si cautela da un possibile nuovo incremento di casi. D’altronde l’esempio di quanto succede in Spagna, Francia e Germania, induce alla prudenza per evitare un aumento sensibile dei positivi.

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In tale direzione si muove anche la decisione di rinviare il nuovo dpcm. Ad agosto, infatti, era auspicata l’applicazione di nuove misure d’emergenza che permettessero la riapertura di discoteche e locali notturni in cui si organizzano feste. Al momento, però, questa decisione è stata rinviata, proprio in considerazione del rischio di simili situazioni. A tal proposito il ministro della Salute Roberto Speranza ha dichiarato: “I dati internazionali del Covid-19 sono ancora preoccupanti. Gli ultimi segnali da Francia, Spagna e Germania ci dicono ancora una volta che la battaglia non è vinta, Neanche in Europa”.

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Coronavirus, ancora presto per la riapertura delle discoteche

Il dpcm che scade oggi, dunque, sarà prolungato ancora per qualche giorno. Ad agosto, in ogni caso, ne verrà approvato un altro, nel quale ci saranno anche delle misure utili a finanziare e strutturare il sistema sanitario nazionale. Sulla questione discoteche, feste e sagre si è espresso anche il coordinatore del comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo: “Gli italiani non sprechino i sacrifici fatti”. Lo stesso ha poi sottolineato: “in Italia ieri ci sono stati quasi 400 casi positivi in un giorno, mi pare che già questo debba invitare al senso di responsabilità. E al di là dei dati italiani, ciò che preoccupa sono i numeri oltre confine. Di Paesi molto vicini, ma anche molto lontani”.

L’esperto chiarisce che le misure non vengono prese per piacere di tenere chiusi gli italiani in casa o per impedire che si divertano. Nessuno è felice di porre delle restrizioni, tuttavia non è possibile -aggiunge ancora – fare silenzio se si identificano delle situazioni potenzialmente a rischio: “Penso alle discoteche, penso agli assembramenti, penso alle feste dei matrimoni”. In conclusione Miozzo invita gli italiani a non sprecare i sacrifici fatti finora per contenere la diffusione del virus.

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