Fontana indagato | ‘Scandalo camici | tentato bonifico al cognato’

Di nuovo problemi per Attilio Fontana indagato questa volta per dei presunti favoreggiamenti alla società del cognato e che coinvolge anche la moglie.

Fontana indagato
Lombardia il governatore Attilio Fontana indagato Foto dal web

Ancora problemi per Attilio Fontana indagato ora per una fornitura di camici alla Regione commissionata alla società Dama. Il cui gestore è Andrea Dini, cognato dello stesso governatore della Lombardia e della quale proprio la moglie di Fontana possiede anche il 10% delle quote.

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Il reato ipotizzato è di frode in pubbliche forniture. “Da pochi minuti ho appreso con voi di essere stato iscritto nel registro degli indagati. Duole conoscere questo evento, con le sue ripercussioni umane, da fonti di stampa. Sono certo dell’operato della Regione Lombardia che rappresento con responsabilità”. Proprio Fontana indagato per questa vicenda scrive tale messaggio sul proprio profilo Facebook nella serata di venerdì 24 luglio 2020. Il governatore si dice del tutto estraneo a qualsiasi addebito. Ma ‘Il Corriere della Sera’ parla di un tentativo di girare a Dama S.p.a. dei soldi da un conto personale in Svizzera. “Lo stesso conto che nel 2015 aveva fatto da scudo fiscale per una cifra di 5,3 milioni di euro”. Il CorSera fornisce anche i numeri e le cifre di questa controversa vicenda.

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Fontana indagato, la ricostruzione del Corriere della Sera

“I camici ed altre attrezzature sanitarie avevano un valore totale di 513mila euro. Con un tentato bonifico che Fontana avrebbe provato a fare lo scorso 19 maggio, di circa metà della cifra. La vendita effettiva avvenne un mese prima, il 16 aprile”. Il quotidiano milanese ipotizza che il governatore avrebbe voluto girare a Dama S.p.a. 250mila euro per ricoprire un mancato profitto che avrebbe danneggiato Dini e l’azienda fornitrice dei camici. E mascherando il tutto come una sorta di donazione per quanto riguarda l’equivalente della cifra non coperta.

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Altra controversa vicenda ad inizio maggio

Il versamento non andò a buon fine in quanto la ‘Unione Fiduciaria’ che ricevette l’incarico di effettuare il pagamento a Dama S.p.a., bloccò l’operazione. Il motivo è da ricercare nella assenza di una causale o di una prestazione tale da giustificare il bonifico. Inoltre Fontana era ritenuto un soggetto “sensibile” per via della importante carica politica che riveste. Unione Fiduciaria anzi ha avvisato prontamente la Banca d’Italia. Il cui organismo sottoposto, l’Unità di informazione finanziaria, ha a sua volta poi allertato la Procura di Milano e la Guardia di Finanza. A maggio il presidente della Regione Lombardia venne indagato per abuso d’ufficio. Questo a causa della nomina del suo socio di studio legale, Luca Marsico, al quale venne conferito u incarico al Pirellone. Notizia riportata tre mesi fa sempre dal CorSera.

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