Ragazzi morti a Terni, gli amici: “Ci hanno impedito di chiamare l’ambulanza”

Gli amici dei ragazzi morti a Terni per overdose hanno raccontato alla polizia che le due vittime gli hanno impedito di chiamare l’ambulanza.

Emergono sempre nuovi dettagli sulla sera che ha portato alla morte di Flavio e Gianluca, i due ragazzi trovati morti sul letto dai genitori a Terni. Gli amici dei due adolescenti, infatti, hanno raccontato agli inquirenti che la sera prima erano stati con loro al campo da gioco e si erano allontanati qualche minuto per incontrare lo spacciatore. La loro intenzione era quella di assumere una bevanda conosciuta come “Purple Drank“. Consiste in un mix di bevanda gasata analcolica e codeina e dà un effetto rilassante.

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Subito si è compreso che qualcosa non andava: “Si sono appartati e hanno consumato quella robaccia, poi ci hanno raggiunto e hanno provato a giocare ma non stavano bene. Non ce la facevano a correre, a reggersi in piedi e si sono fermati e messi in panchina”, hanno rivelato i loro amici.

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Ragazzi morti a Terni: non hanno voluto l’ambulanza

Gianluca era quello che stava peggio, il suo sguardo era assente e non riusciva a muoversi. Flavio, invece, aveva cominciato a vomitare subito e poi era andato a casa perché si doveva svegliare presto. Sempre gli amici dei due ragazzi hanno suggerito agli investigatori che il pusher possa averli gabbati vendendogli del metadone al posto della codeina. Il dubbio è venuto loro quella sera stessa, quando Gianluca e Flavio si sono sentiti male, poiché vomitavano qualcosa di bianco e non viola.

Gli amici avevano anche proposto di chiamare un’ambulanza, spaventati dalle condizioni di salute dei due. Questi, però, li avevano dissuasi dicendo loro che dopo aver vomitato sarebbe andato tutto bene. Probabilmente i due adolescenti temevano le implicazioni: andando in ospedale si sarebbe infatti scoperto che avevano consumato droga ed essendo minorenni l’informazione sarebbe stata comunicata ai genitori.

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