Il virologo Pregliasco | ‘Picco anomalo di polmoniti da novembre’

Parla il virologo Pregliasco: “A Bergamo e provincia ricoveri alti per polmonite, più della media consueta”. Il virus circolava in Italia già nel 2019.

virologo Pregliasco
Polmoniti anomale a Bergamo parla il virologo Pregliasco Foto dal web

Il virologo Fabrizio Pregliasco parla di diversi casi di polmoniti anomale riscontrate già a novembre a Bergamo e provincia. L’ospedale ‘Pesenti-Fenaroli’ di Alzano Lombardo ad un certo punto aveva cominciato ad ospitare un numero stranamente alto di ricoveri proprio da polmonite.

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Un fattore che avrebbe dovuto spingere i medici a porsi qualche domanda. Doveva per forza di cose essere qualcosa di diverso rispetto a quanto deriva comunemente dalla media stagionale di problematiche relative alla influenza ciclica. I dati ufficiali comunicati dalla Ats direttamente alla Procura di Bergamo riferiscono di 110 polmoniti riscontrate tra novembre 2019 e gennaio 2020. Tutte riportate con la dicitura “codice 486, polmonite, agente non specificato”. Ma che le circolari ministeriali non avrebbero ritenuto tali da sottoporre a test del tampone. A gennaio 2020 però il Governo aveva insidiato lo stato d’emergenza fino a luglio. Si assiste poi anche ad un allentamento di quelle che erano le misure guida già decise a gennaio, unna volta appresa dell’esistenza del Coronavirus nel mondo.

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Virologo Pregliasco: “Guardia bassa negli ospedali ma abbiamo fatto il possibile”

Sempre il virologo Pregliasco afferma che nell’ospedale dove lavora lui c’era stata una attenzione non ai livelli massimi. A Open il noto professore è convinto che il virus circolasse già dagli ultimi mesi del 2019 in Italia. “Da Wuahn arrivavano in Lombardia circa 20mila persone con voli diretti. Ed almeno da dicembre è lecito pensare a dei contatti forti tra persone contagiate e residenti nella regione”. Ad ogni modo non era comunque semplice accorgersi della presenza di un virus di questa portata. Una cosa che nessuno mai avrebbe potuto immaginare. “In Italia abbiamo fatto il possibile. Ciascuna epidemia agisce con intensità e fattori sempre diversi. Non saremo mai davvero preparati ad ogni evento simile”, conclude Pregliasco.

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