Influenza suina Cina | ‘Rischio pandemia anche per l’uomo’

Situazione influenza suina Cina, alcuni ricercatori mettono in guardia dal sorgere di un virus sorto tra i maiali. Si tratterebbe di un ceppo nuovo che potrebbe infettare anche gli umani.

Influenza suina Cina
Possibile rischio influenza suina Cina FOTO Getty Images

Altra grana dalla Cina, da dove giunge notizia di una influenza suina inedita. Alcuni scienziati riferiscono di un ceppo ritenuto potenzialmente pericoloso, in quanto potrebbe dare adito ad una possibile pandemia.

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I ricercatori provengono sia della stessa Cina che dalla Gran Bretagna. Quest’ultimi hanno osservato alcuni maiali malati, dopo che c’erano stati riscontri della presenza di un agente patogeno negli stessi. Ed a seguito di alcune approfondite analisi è venuto fuori che ci sarebbe l’esistenza di un rischio concreto anche per l’uomo. Il virus infatti potrebbe mutare e risultare potenzialmente pericoloso anche per la nostra specie. Sempre questi ricercatori parlano comunque di un pericolo non immediato. Ma senza le dovute precauzioni la situazione potrebbe degenerare. “È necessario vigilare con attenzione e con prudenza su questa situazione”.

https://youtu.be/CaTy16f4DZw

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Influenza suina Cina, esiste un potenziale rischio per l’uomo

Questo virus dei maiali in Cina è considerato nuovo e mai osservato prima. Ciò potrebbe comportare il sorgere della concreta e spiacevole eventualità della scarsità di difese immunitarie nell’uomo. I risultati di queste osservazioni hanno trovato pubblicazione sulla rivista specializzata di settore ‘Proceedings of National Academy of Sciences’. Nulla deve essere lasciato al caso, esattamente come quando si ebbe una situazione analoga nel 2009. Anche ai tempi si scatenò una influenza suina, all’inizio molto temuta. Ma che per fortuna si rivelò essere meno grave di quanto preventivato. Ciò anche grazie ad adeguate misure di sicurezza intraprese. In tale circostanza venne notata una particolare resistenza al virus messa in atto dai soggetti anziani. La possibile spiegazione di questo curioso fatto coincise con la convinzione che quel ceppo influenzale fosse somigliante ad altri agenti patogeni già noti.

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